Se ti sei avvicinata da poco alla creazione del testo della tua cerimonia nuziale avrai notato, come moltissime coppie prima di te, che devi risolvere due problemi opposti e contrastanti.
Da un lato vuoi dare al tuo rito caratteristiche personali e originali, lasciandoti alle spalle la solennità della chiesa, le ipocrisie dei riti pre-costituiti e anche la freddezza del rito civile. Dall’altro lato vuoi anche che i tuoi familiari e amici si sentano accolti e si emozionino con un rito che parla ai loro cuori.
Oggi sono stati fatti molti passi avanti nel campo delle cerimonie nuziali civili e simboliche, e in alcune famiglie si respira una maggiore apertura mentale. Purtroppo però sono ancora tanti i casi in cui, per un retaggio degli anni passati, il rito civile viene visto come un matrimonio di serie B. Quasi un affronto per chi ha sempre sognato che la propria figlia o nipote si sarebbe sposata in chiesa.
Inoltre all’inizio del rito gli invitati vivono emozioni contrastanti. Sono emozionati, ma anche intimoriti da quell’esperienza nuova. Oppure sono prevenuti perché hanno assistito ad altre cerimonie simboliche o civili fatte male.
Questo è l’altro lato della medaglia rispetto alla maggiore diffusione dei matrimoni all’americana. Più aumentano i riti civili in Italia, più corri il rischio che le emozioni dei tuoi invitati siano rovinate in partenza perché hanno partecipato a matrimoni scritti male, raffazzonati e imbarazzanti.
Non puoi evitare che i tuoi cari vadano a un’altra cerimonia prima della tua e associno al rito civile un sentimento di delusione e disprezzo, MA puoi fare in modo che la tua cerimonia li faccia ricredere!
Oggi voglio quindi parlarti di un pezzo del testo della cerimonia che spesso viene utilizzato per risolvere le diffidenze degli invitati e per dare maggiore valore all’impegno della coppia. È una delle 27 parti che in media compongono il testo di una cerimonia nuziale e prende il nome di Address.
Un’arma segreta insospettabile da inserire ad arte nel testo della cerimonia civile o simbolica del tuo matrimonio.
Perché dico insospettabile? Perché l’Address è un po’ come il cavallo di Troia di Ulisse porta nel cuore dei tuoi invitati i concetti che tu vuoi comunicargli, nascosti in parole per loro naturali e comprensibili.
Nessuna magia, solo il risultato di tanti anni spesi nello studio del copywriting e della neuropsicologia. Seguimi, perché ora ti spiego come funziona.
Cominciamo col dire che in inglese Address significa indirizzo, ma quando si parla di riti nuziali è difficilmente traducibile in italiano. Si tratta in pratica di un pezzo della cerimonia in cui la persona che svolge la funzione di punto di riferimento per la comunità dà voce al pensiero dell’assemblea ricordando alla coppia le responsabilità collegate al matrimonio.
Non è detto che sia la celebrante a leggere questo pezzo, ci sono alcune cerimonie in cui è molto più appropriato dare questo ruolo a una persona di famiglia particolarmente stimata o riconosciuta. Potrebbe essere per esempio un genitore degli sposi, oppure il nonno o la nonna di uno degli sposi. O ancora sì potrei si potrebbero coinvolgere due persone, una appartenente alla famiglia di lui e l’altra appartenente alla famiglia di lei.
Il legame deve essere anche di tipo emotivo, quindi di solito questo pezzo non può essere letto dal sindaco o dall’ufficiale di stato civile, perché non si creerebbe un contatto empatico con l’assemblea. Le due opzioni migliori, nella mia esperienza, sono affidare questo compito al celebrante oppure scegliere una persona di rilievo della famiglia.
Ovviamente il discorso non cambia se siete una coppia composta da due uomini o da due donne e state facendo un rito di unione civile.
Parliamo quindi di un paragrafo che racchiude in alcune frasi le raccomandazioni per la coppia. Ha due importanti funzioni: la prima è quella di rassicurare un certo tipo di invitati.
Se, per esempio, nella tua assemblea sono presenti alcune persone a te care che sono molto credenti o che secondo te sentirebbero la mancanza della funzione “didattica” della Chiesa, apprezzeranno questo passaggio del rito. Avrà lo scopo di riassumere tutte le responsabilità e sottolineare il fatto che il matrimonio è un passo importante, bisogna essere fedeli, prendersi cura l’uno dell’altro, rispettarsi ecc.
Attenzione, non significa che voi non lo facciate normalmente. Sono anzi sicura che nella vostra vita comune siate fedeli e rispettosi. Ma alcuni invitati hanno bisogno di sentirlo dire durante la cerimonia.
Sottolineare il fatto che vi state assumendo questo impegno consapevolmente li rassicura molto e ti aiuta a scalfire il pregiudizio nei confronti delle cerimonie civili e simboliche.
Come abbiamo visto, gli invitati pensano che le cerimonie alternative siano un po’ delle pagliacciate, che non si tratti di un vero impegno per la coppia, quasi come se il matrimonio civile fosse di serie B rispetto a quello religioso.
Se mi segui sai che questo è un punto che io tratto molto spesso, mi batto da anni per dare dignità alle cerimonie civili e simboliche e quindi ho studiato negli anni i modi migliori per applicare questo piccolo pezzettino del testo della cerimonia al contesto italiano.
In originale nei riti americani è ormai una semplice tradizione, senza particolare spessore, ma usato strategicamente e riscritto con le parole giuste può essere d’aiuto in un contesto complesso come il nostro.
La sua particolarità è che agli occhi (o meglio, alle orecchie) degli invitati assume lo stesso valore della “predica” del sacerdote, ma la seconda funzione dell’Address è di dare voce ai valori della coppia.
Infatti ogni coppia interpreta a modo suo l’impegno del matrimonio. Per farti un esempio, per qualcuno il matrimonio è principalmente una questione di fedeltà, unione e ricerca di un compromesso, per qualcun altro invece la libertà, il rispetto dell’individualità dell’altro e l’autonomia del singolo all’interno della coppia sono valore fondamentali.
È importante che nella cerimonia venga dato spazio alla vostra personalità e al vostro modo di intendere il matrimonio, quindi l’Address si concentrerà sui vostri valori, quelli che volete portare nella vostra famiglia.
Se sono gli stessi delle famiglie di origine in questo pezzo di cerimonia si può inserire un ringraziamento o un riconoscimento a chi vi ha insegnato cosa significa il matrimonio.
Per esempio è possibile sottolineare ciò che avete imparato dalle vostre famiglie di origine e che desiderate portare con voi (migliorandolo, personalizzandolo, modificandolo secondo la vostra indole) nella vostra nuova famiglia.
Oppure si può inserire in questo paragrafo un’anticipazione su quello che a vostra volta insegnerete ai vostri figli, perché loro possano un giorno portarlo nella loro famiglia.
Insomma diventa un bel modo di ripercorrere la storia familiare attraverso le generazioni, grazie ai valori fondanti in cui tutta la comunità si riconosce.
Può esistere anche il caso opposto, perché magari avete definito i vostri valori per riflesso, partendo da una situazione familiare non proprio serena.
Penso per esempio alle tante coppie che hanno genitori divorziati e che quindi hanno imparato da loro come NON bisogna portare avanti un matrimonio.
Come vedi si tratta di un punto davvero delicato, in cui possono entrare in gioco diversi elementi e che va scritto appositamente per voi. Non ci può essere una formula valida per tutti.
È anche molto importante badare allo stile dell’Address, perché non deve risultare falso, troppo pomposo o troppo diverso da voi. Deve essere qualcosa in cui sia voi che la comunità vi possiate riconoscere.
Quindi è un po’ come un patto che state facendo con i vostri cari, dicendogli (tra le righe):
“Siamo diversi da voi per età e mentalità e voi immaginavate questo giorno diversamente, ma ci sono dei valori su cui siamo tutti d’accordo. Per noi come per voi il matrimonio significa X, Y, Z, perciò siamo qui per festeggiare questo tipo di impegno e dimostrarvi che è serio, solenne, vero e profondo”.
Nella stesura dell’Address bisogna considerare inoltre un altro punto fondamentale: chi dovrà leggerlo.
Questo perché chiaramente deve essere completamente personalizzato, deve trattarsi di qualcosa che vi rispecchia, ma deve comunque incontrare la sua personalità. Altrimenti suonerà falso e chiunque conosce quella persona si renderà conto che quelle parole non sono farina del suo sacco.
Può leggerlo una celebrante professionista, e questo ti dà un maggiore margine di sicurezza perché i tuoi invitati non la conoscono così a fondo. Ovviamente in quel caso (in una delle parti precedenti della cerimonia) il testo farà in modo che la celebrante sia riconosciuta dalla comunità come figura di riferimento.
Oppure puoi scegliere di farti scrivere un testo su misura e poi farlo leggere da un tuo amico o familiare (che ritieni all’altezza del compito) che si occuperà di officiare il rito.
Nella mia carriera mi è capitato diverse volte di preparare amici degli sposi al loro compito con delle sezioni specifiche di “allenamento alla celebrazione” e il risultato sono stati riti nuziali davvero molto emozionanti. Ascolta per esempio questa intervista in cui Paola, una delle mie spose, racconta la sua esperienza.
In ogni caso il punto di partenza è sempre l’analisi della personalità della coppia e l’individuazione dei valori comuni che la coppia condivide con l’assemblea. Noi del team Cerimonia VIP lo facciamo durante il Percorso.
Ci sono delle tappe del percorso che approfondiscono questi aspetti per aiutarvi a esprimere questi concetti e a comunicare il vostro progetto di vita alle persone a cui volete bene in modo efficace e a prova di critiche.
Se vuoi saperne di più e conoscere meglio il metodo Cerimonia VIP, visita questa pagina. Se invece non vedi l’ora di iniziare puoi richiedere maggiori informazioni e prenotare una prima consulenza gratuita compilando il modulo che trovi qui sotto.
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A presto!
Claudia