Nella tua vita hai assistito a tanti matrimoni. Soprattutto se ti stai sposando con qualche anno di ritardo nei confronti delle tue amiche, cugine e colleghe, ti sarà passata davanti una sequela di cerimonie nuziali di vario tipo.
La maggior parte di queste probabilmente sono state in chiesa, visto che in Italia la maggior parte delle coppie sceglie questa soluzione per la sua cerimonia.
Forse sei scappata via durante quella celebrazione così noiosa, o sei uscita a precipizio non appena il sacerdote ha detto “la messa è finita, andate in pace”. Non ti biasimo. La messa non piace nemmeno ai più credenti ed è un supplizio per chi, come te, ha un’autonomia di pensiero tale da coglierne le ipocrisie e le contraddizioni.
Se avessi avuto la pazienza e il coraggio di restare fino alla fine, ti saresti accorta che dopo la messa sposi e testimoni hanno firmato alcune carte.
Quelle carte rendono il matrimonio cattolico valido a norma di legge. La maggior parte delle persone pensa che questa fase sia parte integrante della messa. Indovina? Invece no.
Ti è mai capitato di fare da testimone ad un matrimonio cattolico? Sei mai incappata in uno di quei preti che pretendono che i testimoni siano cresimanti e credenti o che impongono la confessione anche ai testimoni prima del matrimonio?
A me è successo e ho dovuto alzare la voce per rimettere a posto il sacerdote, che stava sconfinando e aveva oltrepassato i limiti del suo ruolo. È stata una situazione piuttosto difficile, perché lui era veramente in buona fede e ripeteva a pappagallo le cose che credeva di sapere, per una pratica consolidata che però non aveva nessun fondamento legislativo. Sono dovuta andare a prendere gli articoli di legge e farglieli vedere e ciò nonostante ha avuto difficoltà a credermi. Solo dopo avergli fatto contattare il suo predecessore, il parroco che gestiva la parrocchia prima di lui, sono riuscita a convincerlo.
Ovviamente non ho niente in contrario con la presenza di qualcuno che sia di supporto e sostegno alla coppia durante i preparativi e il giorno della cerimonia. Se gli sposi desiderano avere una sorta di padrino e madrina per avvicinarsi con più consapevolezza al sacramento va benissimo. È bello che vogliano essere guidati, magari da qualcuno che è già sposato, è credente e può dare consigli sulla vita coniugale e sugli aspetti spirituali del matrimonio. Niente da eccepire, ma non chiamiamoli testimoni oppure cerchiamo di avere ben chiare le differenze tra i ruoli.
Infatti quella parte del matrimonio non ha niente a che vedere con la religione. Si tratta di una parte burocratica che rende il matrimonio valido a livello legale. I testimoni non devono essere credenti, né battezzati, comunicati o cresimati. Non devono neanche confessarsi, né sono obbligati a fare la comunione.
Il loro ruolo non è religioso, sono lì solo per adempiere ad una funzione burocratica, la stessa del matrimonio civile.
Anche nel matrimonio in chiesa avvengono quindi, in un certo senso, due cerimonie. Quella che riguarda il sacramento e quella che attiene alla legge.
Questo succede per tutte le religioni che sono riconosciute dallo Stato italiano. Infatti anche se la Costituzione italiana (art. 19) sancisce la libertà di culto, soltanto alcune organizzazioni religiose hanno preso degli accordi con lo Stato per essere riconosciute. A parte la Chiesa Cattolica, troviamo:
- Tavola Valdese
- Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno
- Assemblee di Dio in Italia
- Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
- Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia
- Chiesa Evangelica Luterana in Italia
- Sacra Arcidiocesi Ortodossa ed Esarcato per l’Europa meridionale
- Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni
- Chiesa Apostolica in Italia
- Unione Buddista Italiana
- Unione Induista Italiana Sanatana Dharma Samgha
- Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
Per ognuna di queste c’è una legge che regolamenta i rapporti tra Stato e istituzione religiosa. La legge che riguarda la religione cattolica è ovviamente la più vecchia, ma non è sempre stata così.
Per spiegarmi meglio qui devo andare un po’ a scavare negli articoli di legge. Seguimi con un po’ di pazienza perché la rivelazione che ti farò alla fine è molto importante per la tua cerimonia nuziale.
Matrimonio canonico e matrimonio concordatario
Il matrimonio in chiesa si chiama matrimonio canonico, segue cioè i dettami del diritto canonico ed è valido soltanto per la chiesa. Insomma si potrebbe decidere di sposarsi solo religiosamente e non civilmente, di avere quindi il sacramento senza nessuna validità legale.
Nel 1929 è stato stipulato il Concordato Lateranense, tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica. Da quel momento in poi il matrimonio canonico ha assunto la valenza di matrimonio concordatario. In parole povere il matrimonio canonico ha acquistato piena efficacia giuridica davanti allo Stato.
Il matrimonio veniva poi inviato entro 5 giorni all’ufficiale di stato civile che lo trascriveva entro 24 ore facendolo diventare effettivo a norma di legge. La data annotata era la stessa del matrimonio in chiesa anche se la trascrizione avveniva dopo.
L’attuale formulazione si è avuta solo in seguito, con l’Accordo tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, stipulato in Roma il 18 febbraio 1984 (e ratificato dal Parlamento italiano con la Legge n. 121 del 25 marzo 1985).
In questo Accordo si sono corrette alcune illogicità della legge precedente. In particolare la trascrizione non è automatica, ma necessita di una richiesta esplicita da parte di almeno uno degli sposi e senza l’opposizione dell’altro. È stata introdotta la possibilità di fare una trascrizione tardiva senza limiti di tempo. Cioè una coppia potrebbe decidere di sposarsi religiosamente e poi, anni dopo, stabilire di far valere quel matrimonio anche dal punto di vista legale.
Questo significa tre cose:
- Prima del 1929 se una coppia avesse voluto un matrimonio valido sia dal punto di vista ecclesiastico che da quello legale avrebbe dovuto fare due distinte celebrazioni: una religiosa e una civile.Il matrimonio canonico era irrilevante per lo Stato italiano. Ricorda bene questa parola: irrilevante.
- Dopo il 1929 comunque c’era un lasso di tempo di durata variabile fino a 6 giorni (5 più 24 ore) in cui effettivamente il matrimonio non era stato trascritto. La procedura era automatica, ma potevano venir fuori delle irregolarità per cui, anche essendosi sposati religiosamente, i due non potevano essere sposati civilmente.
- Dal 1985 la procedura non è più automatica. Oggi c’è addirittura la possibilità che il matrimonio religioso acquisti valore legale dopo anni, quando gli sposi decidono di avvalersi della trascrizione retroattiva o persino mai.
Forse tu nel 1985 non eri ancora nata (io avevo 7 anni e l’unico matrimonio a cui mi capitava di pensare era quello di Barbie e Ken) e sicuramente non lo eri nel 1929. I tuoi genitori però c’erano, tua nonna forse c’era anche nel 1929 o sicuramente c’era la tua bisnonna.
Se ci pensi un attimo arriverai a queste conclusioni:
- Quando la tua bisnonna si è sposata con ogni probabilità ha fatto due cerimonie, una in chiesa e una al comune.
- Quando tua nonna si è sposata sono trascorsi alcuni giorni prima che il suo matrimonio diventasse effettivo a norma di legge.
- I tuoi genitori avrebbero potuto benissimo non trascrivere il loro matrimonio, quindi il fatto che si siano sposati in chiesa non è significativo dal punto di vista del valore legale delle nozze.
- Lo stesso vale per i tuoi amici, cugini, colleghi e conoscenti che si sono sposati in chiesa dopo il 1985. È per loro volontà che hanno scelto di registrare il matrimonio, non si è trattato di una cosa automatica. Inoltre sono passati anche per loro alcuni giorni dopo la cerimonia in chiesa durante i quali in realtà non erano sposati civilmente.
Se conosci qualcuno che si è sposato con il rito di un’altra religione, tra quelle che ti ho elencato e che hanno un’intesa con lo Stato italiano, il discorso è lo stesso. Il loro matrimonio religioso, per avere valore legale, deve essere trascritto.
Se invece conosci qualcuno che appartiene ad un’altra religione, diversa da quelle riconosciute dallo Stato, si trova nella stessa situazione dei cattolici prima del 1929. Deve cioè fare due cerimonie, una religiosa e una civile.
Ora tu dirai: perché mi hai raccontato tutta questa storia e fatto tutta questa tiritera sulle leggi?
Per farti una semplice domanda: come si permettono queste persone di mettere in dubbio la validità del tuo matrimonio?
I tuoi genitori non ti hanno mai parlato di questa storia. I tuoi nonni e bisnonni neppure.
Qualcuno critica la tua cerimonia simbolica? Non sa quello che dice!
Si limitano a storcere il naso quando accenni alla possibilità di fare un rito non convenzionale. Con quell’espressione un po’ irritata e un po’ dubbiosa che ti fa scattare i nervi. Quasi mettessero in dubbio la tua volontà di restare con la persona che hai scelto per tutta la vita e di assumerti tutte le responsabilità collegate al matrimonio.
Non avercela troppo con loro! Certamente non si sono mai posti il problema, hanno seguito il gregge uniformandosi alla massa che si sposa senza neanche capire quali sono le implicazioni giuridiche della loro scelta. Non li biasimo, andare a cercare informazioni negli abissi oscuri del diritto civile e canonico è veramente noioso.
Ciò non toglie che le loro obiezioni non abbiano senso. Anzi, se hai scelto di sposarti prima in comune e poi di fare il matrimonio simbolico nella location che più ti piace a conti fatti il tuo matrimonio è valido più del loro, perché non hai il problema della trascrizione.
Puoi andare avanti a testa alta con i tuoi preparativi e realizzare il tuo sogno di una cerimonia personalizzata, certa di essere nel giusto e di non essere poi tanto lontana da una pratica che è stata praticata e riverita per secoli e che è tutt’ora legittima ed efficace per tutti coloro che non si riconoscono nelle religioni riconosciute dallo Stato.
Prova, se hai la fortuna di avere queste persone ancora con te, a chiedere ai tuoi nonni o bisnonni cosa ricordano di quei tempi. Di solito le persone anziane hanno scarsa memoria per i fatti recenti, ma hanno ottima memoria per le cose che vanno molto indietro nel tempo. Ti racconteranno sicuramente della doppia cerimonia o di aver sentito parlare di questa pratica.
Ecco svelato anche il motivo per cui in molte regioni d’Italia si festeggia la promessa di matrimonio (le pubblicazioni in pratica) con tanto di festa, bomboniere e confetti. Ti eri mai chiesta il motivo di questa doppia festa? Alla fine le pubblicazioni sono solo un atto burocratico preliminare, non sanciscono alcunché. Si tratta solo di un modo per sprecare altri soldi?
Ebbene, è proprio lo strascico di una consuetudine dei tempi passati. Quando si faceva la doppia cerimonia aveva senso festeggiare entrambe. Per quella in comune si faceva una piccola festa e per quella in chiesa il ricevimento vero e proprio.
Questa è anche la ragione per cui tante persone ritengono di essere già sposate civilmente dopo aver fatto le pubblicazioni. Nella loro famiglia è rimasto il ricordo di questa consuetudine, una di quelle cose che si fanno senza più ricordare il motivo e in cui si crede per sentito dire. È la prova inconfutabile che la doppia cerimonia è profondamente ancorata nelle tradizioni familiari italiane, anche se adesso passa come scelta moderna e stravagante.
Cosa puoi fare ora che hai queste informazioni?
Beh, è improbabile che, se hai dei parenti scettici o tradizionalisti, fargli una conferenza sulle leggi possa cambiare qualcosa. Certamente le loro motivazioni per ostacolarti non sono razionali, ma emotive. Quello che conta è però che tu abbia acquisito una maggiore consapevolezza.
Essere sicura della tua scelta e sapere che non contiene niente di illecito o sospetto, come invece vorrebbero farti credere, ti aiuterà moltissimo quando dovrai lottare per il tuo sogno. Vorrei che tu fossi tranquilla e serena e che le parole di chi critica la tua cerimonia simbolica ti scivolassero addosso senza farti male. Questo è il mio primo obiettivo.
Successivamente potremo passare a lavorare insieme su come rassicurare i tuoi parenti (anche quelli più scettici) e farli innamorare del tuo progetto, tanto da conquistarli e commuoverli il giorno del tuo matrimonio. Per ora l’importante è che tu sia salda nel tuo proposito. È il primo passo per una cerimonia da sogno.
Se hai bisogno del mio aiuto scrivimi, sono a tua disposizione per iniziare i preparativi.
Love
♥♥♥ Claudia