Oggi voglio aiutarti ad affrontare un po’ di dubbi tipici di quando ci si avvicina all’organizzazione di una cerimonia civile o simbolica. I primi momenti sono sempre molto difficili perché in Italia questo tipo di riti è ancora relativamente nuovo e ci sono ancora tanti pregiudizi.
Per questo, come probabilmente avrai notato, è difficile reperire le informazioni corrette. Di cerimonie parlano tutti, ma molti lo fanno senza competenze, generando confusione a catena negli sposi, nelle loro famiglie e nei fornitori stessi.
Fare chiarezza è però proprio lo scopo di questo blog, che io ho creato per aiutare le coppie a orientarsi in questo difficile mondo. Quindi oggi ricominciamo dall’inizio facciamo un “Back to Basics” e prendiamo in esame i primi dubbi da sciogliere quando inizi a organizzare la tua cerimonia laica.
Sarà un articolo piuttosto lungo e denso di contenuti, ti avviso. Ma ci sono diverse cose che devi sapere per fare una scelta consapevole.
Che tipo di cerimonia scegliere? Religiosa? Laica? Civile? Simbolica? Facciamo chiarezza
Prima di tutto potresti essere piena di dubbi su che tipo di cerimonia scegliere. Magari ti piace l’idea di celebrare le tue nozze, ma non sai qual è il modo più adatto a te. Qualcuno ti ha consigliato il rito religioso, qualcun altro il rito civile o magari qualcuno ti ha detto che la soluzione migliore è il rito laico e tu sei lì con il dubbio e ti chiedi: “Ma quali sono le differenze?”.
In realtà nell’abitudine collettiva si parla quasi sempre di due cerimonie: o fai il rito civile o fai il rito religioso, ma questa è comunque una falsa distinzione perché in realtà non è proprio così, e adesso ti spiego perché.
Quando parliamo di rito religioso stiamo già prendendo in esame due casistiche diverse e una moltitudine di fedi e confessioni differenti. Diciamo che tu vuoi sposarti in chiesa, con il rito cattolico tradizionale. Anche il quel caso hai due possibilità:
- puoi fare il rito solo religioso, il che significa che la tua cerimonia ha valore soltanto dal punto di vista spirituale. Quindi agli occhi della chiesa hai ricevuto un sacramento, ma non sei legalmente sposata;
- oppure puoi fare il rito concordatario. Questo è un particolare tipo di rito che deriva da un accordo tra Stato e chiesa (i Patti Lateranensi) in cui praticamente il giorno del tuo matrimonio tu fai due cerimonie: prima la messa (che è il sacramento quindi il rito religioso) e al termine di questa il rito civile.
Molte persone non sanno che si stanno svolgendo due cerimonie
Sono sempre due, anche nel caso del tradizionale rito cattolico (concordatario), ma spesso sposi e invitati non sono consapevoli di questo, perché in effetti la persona che celebra il rito civile è il sacerdote stesso. Ha ricevuto una delega da parte dello Stato in virtù proprio di questo accordo.
Quindi alla fine della cerimonia, mentre di solito tutti gli invitati sono fuori dalla chiesa per prepararsi al lancio del riso, gli sposi, i testimoni e il sacerdote nelle sue vesti di ufficiale di stato civile rimangono nella chiesa e fanno il rito civile.
Si tratta di circa 2-3 minuti in cui si leggono gli articoli del codice civile, si legge l’atto di matrimonio e si firma.
Questa è un’informazione molto importante, perché ti fa capire che anche il rito a cui tutte le persone della tua famiglia sono abituate corrisponde a due cerimonie diverse attaccate.
Ti ho fatto l’esempio della cerimonia cattolica, ma in realtà funziona così per molte altre religioni. Tutte le religioni riconosciute dallo Stato hanno degli accordi, che, nonostante alcune differenze, in sostanza si possono riassumere nel fatto che il rito religioso viene abbinato a una cerimonia civile per poter avere valore legale.
Per intenderci, se sei protestante seguirai un iter leggermente diverso, ma che porterà alla stessa conclusione. Lo stesso accade se sei induista, musulmana e così via.
Ci sono poi delle religioni che non sono riconosciute dallo Stato per cui non viene automaticamente abbinato il rito religioso con quello civile e quindi è necessario far sì che avvengano due cerimonie separate. Di solito un giorno si fa il rito religioso e un altro giorno si fa il rito civile. Questo a meno che tu non riesca a organizzare il tuo matrimonio in modo che le due cerimonie vengono svolte nello stesso, giorno magari una dietro l’altra, per ottenere lo stesso effetto del rito concordatario.
E se non vuoi sposarti in chiesa, ma con una cerimonia laica?
Veniamo adesso a noi e alla cerimonia laica, che è probabilmente il motivo per cui sei su questo blog. Ti ho fatto la premessa relativa alle cerimonie religiose per introdurre un concetto molto importante: una cerimonia che non rientra in nessuna corrente religiosa, ma corrisponde alla personalità e spiritualità degli sposi viene considerato dallo Stato praticamente alla stregua di una religione non riconosciuta.
Da un certo punto di vista è una cosa bruttissima, ma se ci pensi un attimo è perfettamente normale. Ogni coppia è unica e ha il suo mondo interiore, quindi chiunque si stacchi dai percorsi codificati delle varie confessioni per seguire una strada diversa da tutte le altre (che sia atea, agnostica o spiritualmente alternativa è comunque prima di regole imposte) non può che essere collocato nella categoria “altro” perché non si possono fare delle leggi ad personam.
Quindi il matrimonio funziona come quello dei riti delle religioni non riconosciute: hai da una parte una cerimonia laica (che viene chiamata spesso cerimonia simbolica perché è un rito costruito sui simboli dell’unione) e dall’altra parte il rito civile che ti garantisce la validità legale del matrimonio.
Anche qui, se sei brava a organizzare le tue nozze puoi fare in modo che queste due cerimonie avvengano nello stesso giorno, magari nello stesso luogo e una dietro l’altra proprio come avverrebbe nel rito concordatario.
In altre parole hai la possibilità di fare un matrimonio scenografico ed emozionante, sulla spiaggia, in un bosco, in un giardino, con la classica cerimonia all’americana che rappresenta l’espressione della tua personalità e della tua spiritualità. Avrà anche valore legale grazie all’abbinamento con un rito civile. Se questo momento burocratico si svolgerà nello stesso luogo e giorno oppure no dipende dalle scelte che fai durante l’organizzazione del tuo matrimonio.
Perché a nessuno piace il rito civile “nudo e crudo”?
Ovviamente si può anche fare solo il rito civile e sei a tutti gli effetti sposata per legge. Ormai però tutte le coppie che sognano un matrimonio unico, elegante e coinvolgente scelgono la doppia cerimonia. Il rito civile da solo viene scelto soltanto da chi mette al centro la pura questione burocratica e ha fretta di unirsi legalmente in matrimonio oppure non vuole celebrare l’unione.
Perché come dicevamo si tratta di circa 3 minuti, quelli che vedi fare alla fine della messa. O che magari non hai mai neanche visto perché sei sempre stata tra gli invitati e non ti è mai capitato di fare da testimone per qualcuno, quindi non sapevi nemmeno che in chiesa ci svolgessero due cerimonie.
È una parte importantissima e indispensabile per avere un’unione ufficiale, ma culturalmente il solo matrimonio civile viene considerato un ripiego. Un matrimonio di serie B.
Perciò che se ti sposi in comune e fai il rito civile standard avrai soltanto quei 3 minuti, non ci saranno promesse, scambio delle fedi, letture, musiche, riti di unione ecc. Il tutto consiste in quel piccolo atto burocratico, molto breve e freddo, che puoi trovare alla fine della messa, dopo che il prete ha detto: “La messa è finita, andate in pace” e tutti sono usciti.
Nella mia esperienza, di solito le coppie che stanno sognando un matrimonio principesco, scenografico e indimenticabile non si accontentano di avere una cerimonia da 3 minuti. Un rito così breve non ti dà nessuna soddisfazione, non fai neanche in tempo ad accorgerti che ti stai sposando, non hai modo di esprimerti non puoi personalizzarlo in alcun modo. Anche quando il comune è disponibile a farti “allungare” un po’ il rito, inserendo un piccolo discorso o le promesse, si parla sempre di una cerimonia arrangiata e poco emozionante.
Per questo tutti coloro che desiderano vivere al massimo il loro grande giorno optano per abbinare a questo rito una cerimonia vera e propria che rappresenta la loro spiritualità. Ed è quello che consiglio di fare anche a te.
Chi celebra la cerimonia?
Mi rendo conto che il discorso fatto fin qui è un po’ complesso e tecnico però è importante per aiutarti a scegliere quale tipo di cerimonia è meglio per te. Ora sai che non è vero che hai soltanto due opzioni: messa lunga e noiosa o rito civile breve e asettico. Ce n’è anche una terza: abbinare una cerimonia scritta per te alla parte burocratica che vi renderà uniti in matrimonio legalmente.
Veniamo ora a un’altra specifica importante da fare, che riguarda il celebrante.
Nel caso del matrimonio religioso cattolico il sacerdote è delegato permanentemente alle funzioni di ufficiale di stato civile e questo avviene per una questione di comodità. Per tantissimi anni i matrimoni cattolici sono stati i più numerosi, quindi non si potevano intasare gli uffici comunali con tutti i parroci d’Italia che ogni settimana dovevano andare a richiedere la delega per i matrimoni che avrebbero celebrato.
Si è creato così questo canale preferenziale per la chiesa. Poi possiamo discutere se sia giusto oppure no, ma di fatto questa è la situazione. Invece i matrimoni civili possono essere celebrati dal sindaco o da una persona che viene delegata da lui e avvengono SOLO in comune e nelle sedi distaccate del comune. La differenza sostanziale è che per avere questa delega si fa richiesta ogni volta.
Quindi non è il celebrante in sé che ha il potere di sposare qualcuno, ma è la location che comanda. Per poterti sposare legalmente hai bisogno prima di tutto di un luogo certificato come casa comunale e di una persona delegata allo svolgimento delle funzioni di stato civile (il sindaco o qualcuno in possesso di determinati requisiti).
Buone notizie!
Una cerimonia laica in sé non ha valore legale, ma se la abbini a un rito civile ti serve la combinazione di questi due elementi. In realtà è una buona notizia perché significa che ognuno può scegliere il celebrante che preferisce. Non sei vincolata ad avere il tuo matrimonio officiato dal parroco del paese perché lui è l’unico della zona a detenere questo potere, ma puoi chiedere che sia una persona di tua fiducia a celebrare.
Può trattarsi di un celebrante professionista scelto da te oppure di un tuo amico adeguatamente preparato al suo ruolo. Ovviamente, visto che stai facendo due cerimonie (unite o separate che siano) la parte burocratica è sotto la responsabilità del sindaco. Ciò significa che dare o non dare la delega è una sua decisione.
Infatti molto dipende anche dal tipo di persona che hai davanti perché la legge prevede la delega, ma dice che è a discrezione del sindaco. Lui (o lei) può letteralmente scegliere di darla a chi vuole. A tutti, a nessuno, solo alle persone bionde e con gli occhi azzurri, solo ai suoi amici, solo a celebranti professionisti che abbiano almeno 10 anni di esperienza… insomma decide lui.
Quindi anche la scelta del Comune in cui sposarti può fare la differenza, perché potresti scoprire che il sindaco del paese accanto è meno rigido di quello del tuo paese.
Va detto che ultimamente i sindaci stanno diventando sempre più disponibili a concedere la delega e si stanno abituando a vedere persone scelte degli sposi che officiano i matrimoni. Quindi andiamo verso una maggiore semplificazione di questo processo.
Però c’è ancora qualcuno che preferisce non dare la delega nessuno, magari perché ha avuto delle sgradevoli esperienze con dei falsi celebranti o delle persone poco professionali e quindi ritiene che l’unica soluzione sia celebrare autonomamente. O perché preferisce farlo lui.
Il problema che ti impensierisce di più è quello meno importante!
Ora, se sei come la maggior parte delle spose, probabilmente in questo momento stai cominciando a preoccuparti e a chiederti: “Come faccio a scegliere la location giusta e con l’autorizzazione?”, “Come faccio a sapere come la pensa il sindaco?”, “Che succede se cambia sindaco e ne arriva uno che non vuole dare la delega?”. E così via.
Anche se ti sembra un problema insormontabile, è da affrontare secondariamente. Perché, nonostante quello che forse potresti pensare, non c’è davvero nessuna differenza a livello emotivo, pratico e stilistico nel fare una cerimonia laica che si conclude con i due minuti del rito civile oppure una cerimonia laica a cui si abbina un rito civile fatto in un altro luogo e in un altro momento.
Le spose di solito sono molto preoccupata da questa possibilità perché hanno paura che la loro cerimonia risulti finta e venga giudicata poco seria o poco solenne dai loro invitati. Oppure hanno paura di “non sentire la cerimonia”, argomento di cui ho parlato qui. Da qui derivano una serie di errori che purtroppo affossano il loro matrimonio e lo rendono una cattiva esperienza per tutti.
Il più grande errore è fare una finta cerimonia, con qualcuno che si mette una fascia finta o che legge gli articoli del codice. Questa è una cosa che non dovresti mai fare, soprattutto se hai paura che il tuo rito possa sembrare poco autentico. Perché risulta assolutamente evidente che si tratta di una finta (oltre a essere una scelta al limite dell’illegale). Ma soprattutto gli invitati se ne accorgono SEMPRE e quindi l’unico risultato che otterrai è una figuraccia epocale.
Quindi ripeti con me: “Non devo fare una finta cerimonia”. Se hai paura che la cerimonia possa risultare falsa o poco seria è probabilmente perché hai visto dei riti fatti male.
Infatti, quando un rito è fatto bene risulta assolutamente autentico, emozionante, romantico e coinvolgente. Del resto, pensa un attimo alla messa. Nessuno vede quel pezzettino in cui viene svolto il rito civile. Sono tutti fuori a prepararsi al lancio del riso e nessuno sa se effettivamente quella cerimonia ha soltanto un valore spirituale oppure ha effettivamente un valore civile.
Però siccome la cerimonia ha una sua struttura ben definita, ha una certa solennità, è creata bene ed è consolidata culturalmente nessuno sente il bisogno di verificare che ci sia effettivamente una firma sul registro ufficiale.
Questo è l’effetto creato da una cerimonia ben fatta.
Poi la cerimonia religiosa può non piacerti, può essere noiosa, può non corrispondere alla tua spiritualità… ma non c’è dubbio che sia ormai radicata nella cultura e accettata da tutti. Quindi il tuo obiettivo deve essere avere una cerimonia che ha pari solidità e che esprime i corretti presupposti culturali. Un rito efficace, credibile, autorevole, solenne ecc. ma anche contemporaneamente personalizzato, divertente, emozionante, romantico, non noioso ecc.
Quest’opportunità te la dà soltanto la cerimonia laica-simbolica. Poi se è possibile (se scegli la location autorizzata, se il sindaco dà la delega o se è disponibile a concelebrare la cerimonia) il tuo rito avrà immediatamente valore legale. In caso contrario, andrai in comune in un altro momento per quei 3 minuti per la firma e l’ufficializzazione della vostra unione. Esattamente come si fa per tutte le cerimonie delle religioni non riconosciute dallo Stato.
L’ultimo nodo da sciogliere è il più difficile: come si fa a creare una cerimonia con tutte le caratteristiche di cui abbiamo parlato?
Questa è la mia materia. Infatti sono una wedding copywriter e celebrante e dal 2009 aiuto le coppie a creare il loro rito nuziale unico.
Perciò, se hai bisogno di aiuto per scrivere il testo della tua cerimonia sono qui. Con il mio aiuto potrai avere la certezza che il tuo rito venga recepito nel modo migliore da tutti i tuoi invitati e che sia veramente un’espressione della vostra autenticità.
Tutto questo anche se siete delle persone timide, che non sanno da che parte cominciare a raccontarsi. Il mio metodo Cerimonia VIP™ è proprio quello che fa per te. Si tratta infatti di un percorso da fare con gli sposi durante il quale scriviamo insieme il testo della cerimonia e creiamo il rito in modo che sia un’esperienza indimenticabile, un ricordo emozionante che porterai con te per tutta la vita.
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Claudia