Forse anche tu ti sei chiesta come arricchire il rito civile ed hai cercato in rete delle poesie o dei brani letterari da far leggere a qualcuno dei tuoi amici o dei tuoi familiari, per allungare la cerimonia in comune e renderla più emozionante. È un desiderio comprensibile, infatti viviamo in un mondo dove l’alternativa consigliata al matrimonio in chiesa è, per la maggior parte delle coppie, una cerimonia fredda e impersonale in municipio.
Senza considerare che non tutti sono del tipo “mi sposo in comune perché non me ne importa niente”. Ci sono coppie per cui scambiarsi una promessa d’amore è una scelta importante, che va celebrata e festeggiata degnamente. Coppie che non sono credenti o non si possono sposare in chiesa, ma non per questo prendono sottogamba questo impegno importantissimo.
È o non è una scelta per la vita?
È o non è un giorno che resta nella memoria per sempre?
È o non è l’atto di fondazione della tua famiglia?
Come dico sempre, il matrimonio è sempre spirituale, anche quando è laico. Perché tocca l’anima ed emoziona il cuore.
O dovrebbe, perché io e te sappiamo bene che il rito civile non emoziona proprio per niente. Altrimenti non saresti qui per cercare modi di arricchirlo. Il rischio però è di inserire elementi a casaccio, dando voce a quella vocina malefica che ti sussurra che il tuo matrimonio non è all’altezza dei tuoi sogni.
Un po’ come quando ti prepari un panino e apri il frigorifero per cercare ispirazione, perché pane e insalata fa tanto ospedale, non ti va proprio giù.
Poi cominci a mettere insieme tutti gli ingredienti che ti capitano davanti e ti ritrovi con combinazioni che farebbero scappare a gambe levate anche Poldo (ricordi l’amico di Braccio di Ferro?) tipo prosciutto, pasta al sugo, bastoncini di pesce, uova sode e marmellata. Ho scritto degli ingredienti a caso, quindi non precipitarti a provarlo, temo che il risultato non sarebbe per niente appetibile! (Oppure sono una futura Masterchef e ho inventato il panino definitivo, hai visto mai?)
Forse l’abbinamento tra un evento solenne e importante come un matrimonio e un cibo “terra terra” come un panino fatto con gli avanzi ti farà sorridere, ma l’effetto è lo stesso. Pensaci un attimo. Il rito civile è un atto burocratico, composto dalla lettura degli articoli del codice, le domande di rito e la lettura dell’atto di matrimonio con le relative firme. Ha la stessa empatia e lo stesso romanticismo di una raccomandata di equitalia.
I funzionari comunali cercano di rendere questa cerimonia nuziale meno fredda inserendo degli elementi che dovrebbero riscaldarla un po’: lo scambio delle fedi e un discorsetto pronunciato dal sindaco. Eh già perché la legge non prescrive lo scambio degli anelli nuziali, né tantomeno obbliga l’ufficiale di stato civile a dire qualcosa di spontaneo. Che poi, spontaneo si fa per dire, visto che i discorsi sono sempre quelli, ma hai capito cosa intendevo… alla legge non importa un fico secco se vi scambiate le fedi o se il sindaco vi fa gli auguri.
Quindi, anche se ti sembra molto triste e squallida, la cerimonia in comune è già come un panino farcito, contiene già degli elementi estranei, che dovrebbero arricchire il rito civile. Ci riescono? Direi di no. Altrimenti non ci sarebbero spose disperate che cercano giorno e notte il modo di arricchire una cerimonia che è stata già (maldestramente) arricchita.
Perché non sono i condimenti che aggiungi al panino a renderlo più o meno buono! Ci vuole una ricetta, gli abbinamenti devono essere studiati per funzionare bene insieme e per esaltarsi tra loro. Nel caso del rito civile, le parti della cerimonia devono essere scritte per creare un’emozione e accompagnare nel modo più romantico possibile la parte burocratica, che non si può cambiare.
Capisci quindi che cercare poesie da inserire per arricchire il rito civile, è come mettere la marmellata e gli spaghetti in un panino. Da sole le poesie possono essere emozionanti, romantiche, pregne di significato, ma quando le vai ad abbinare agli articoli del codice senza aver creato una struttura del rito che armonizzi queste varie parti in maniera coerente, il risultato non è un granché.
E quindi come si fa?
Beh, io non sono Gordon Ramsay e non ho la più pallida idea di come rendere commestibile un panino con gli ingedienti folli che ti ho elencato prima. Però so fare altro. Due cose, per la precisione. Non tante, lo ammetto, ma le so fare bene (dicono).
So scrivere una cerimonia.
So celebrare una cerimonia.
Come sai ci ho scritto un libro, ci ho creato un metodo, lo sto insegnando alle migliori celebranti d’Italia. Gente dannatamente in gamba che mi ha onorato scegliendomi come guida. Si dicono tante cose su di me, una di queste sicuramente è vera: sono una fanatica delle cerimonie nuziali 😉
Il mio metodo Cerimonia VIP è probabilmente diverso da come immagini il lavoro di un celebrante. Se hai pensato infatti che io prenda il mio testo e venga a leggerlo al tuo matrimonio, sei fuori strada.
Il testo non c’è.
Non ancora, almeno.
Il metodo Cerimonia VIP prevede infatti un percorso immersivo da fare con gli sposi. Significa che tu sei protagonista del processo creativo, che senza di te non esiste proprio nessuna cerimonia.
Alcune mie coppie lo hanno ribattezzato corso prematrimoniale, ma è molto meno noioso di quello che faresti in chiesa. In che consiste? In una serie di appuntamenti in cui approfondiamo insieme alcuni aspetti, tra cui:
- la vostra storia e i vostri sogni
- la mentalità delle vostre famiglie
- l’atmosfera e il tema del vostro matrimonio
- gli elementi scenografici della location
- gli aspetti strutturali e logistici della cerimonia
E per ciascuno di questi aspetti ti svelo come fare, ti aiuto a capire quali sono i punti critici e come renderli i tuoi punti di forza. Alla fine del percorso, grazie a questa tecnica che ho sviluppato, non solo avremo scritto e corretto insieme il testo della cerimonia (esclusivo, unico, solo tuo, più personale di uno spazzolino da denti), ma avremo definito tutti i dettagli che ci permetteranno di rendere speciale il tuo matrimonio e di emozionare i tuoi invitati (anche quelli più scettici).
E poi ci metto un bonus, un bel po’ di ore di studio in solitaria per prepararmi alla celebrazione della cerimonia. Quale tono usare nei vari passaggi? Quali gesti enfatizzano meglio i momenti salienti del rito?
Quel giorno infatti sarò presente al comune per celebrare la cerimonia che abbiamo studiato insieme, applicando tutto quello che abbiamo definito e progettato, mettendoci dentro la mia esperienza e preparazione. Al termine del rito passerò la parola al sindaco, o chi per lui, per la lettura degli articoli di legge e dell’atto di matrimonio. Tu invece avrai un compito importantissimo: goderti tutte le emozioni del tuo rito nuziale!
In questo modo niente panino farcito. Il rito sarà armonioso, organico, ben strutturato e convincente, la parte burocratica sarà ben collegata e integrata nel rito. Niente spaghetti con la marmellata! 😉
Cosa devi fare adesso?
So che hai tante domande a questo punto e che vuoi capire se il metodo Cerimonia VIP fa per te, se sarà difficile fare il percorso con me, se puoi permettertelo. Niente paura, tutte queste informazioni sono a portata di mano, basta compilare il modulo qui sotto.
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A presto
Claudia