Oggi voglio rispondere direttamente ad una domanda che mi è stata fatta da una mia coppia, perché si tratta di un dubbio frequente che potresti avere anche tu. Sulle cerimonie simboliche infatti c’è ancora un po’ di mistero. Nonostante stiano diventando di moda aumentano a dismisura le soluzioni improvvisate e le persone che si spacciano per celebranti perché sentono il profumo dei soldi.
A questo proposito, prima ti racconto due aneddoti, per spiegarmi meglio.
Proprio qualche giorno fa mi ha contattato una signora, che voleva proporsi per collaborare con me. Abbiamo parlato per un po’ al telefono ed è rimasta stupita quando le ho illustrato il processo che c’è dietro una cerimonia e tutte le varie fasi del lavoro che porta alla creazione di un rito simbolico esclusivo con il metodo Cerimonia VIP. Insomma lei pensava che, sapendo scrivere molto bene e avendo esperienza nella conduzione di eventi e nella lettura di poesie, questo fosse sufficiente per intraprendere la professione di celebrante.
Aveva inoltre assistito a cerimonie squallide e improvvisate era certa di poter fare di meglio. Il che sicuramente è vero, perché in effetti ci sono in giro certi soggetti che…. brrrr! Dopo aver parlato con me però ha capito che “meglio di quelle cerimonie imbarazzanti che ci sono in giro” per me non è abbastanza. Insomma, non so se studierà con me per diventare celebrante e se avremo modo di collaborare, ma sicuramente ho infranto qualche sua illusione.
Le sue idee sul campo delle cerimonie erano sbagliate. Non gliene faccio una colpa, c’è veramente pochissima informazione valida in merito.
Il secondo aneddoto riguarda una mia coppia di sposi, Mauro e Valentina, che hanno celebrato le loro nozze qualche giorno fa. Ieri sera mi hanno telefonato per ringraziarmi e raccontarmi tutti i commenti entusiasti che hanno ricevuto dai loro parenti e amici dopo la cerimonia. Non mi sorprende, si sono commossi tutti! Ci hanno tenuto però a precisare che hanno dato il mio contatto a delle coppie di loro amici.
Una di queste coppie aveva pensato di affidare la cerimonia ad un amico, ma i miei sposi li hanno dissuasi. Ora che sono passati attraverso il processo hanno capito, infatti, che non si tratta di qualcosa per cui puoi delegare qualcuno che non sa cosa fare. Un celebrante improvvisato non è una buona scelta se si desidera un rito emozionante. Se prima a muoverli era il loro intuito e la loro fiducia nei miei confronti, ora hanno testato con mano e si sono riscoperti più esperti e in grado di dare consigli.
Perché ti racconto questi aneddoti?
Perché l’argomento di oggi non è stato mai trattato, rappresenta il frutto della mia esperienza. Quindi è facile che venga mal recepito da persone che non sono del settore e riducono la cerimonia simbolica alla semplice lettura di un finto rito civile. Se mi segui, sai che il mio lavoro è completamente diverso. Sai che non faccio finta di essere il sindaco e che scrivo la cerimonia appositamente per ogni coppia.
Per questo mi sono assunta l’onere di tenere questo blog, di scrivere il mio libro e di aprire il mio canale youtube e la mia pagina facebook. È importante secondo me usare tutti i mezzi possibili per diffondere una corretta informazione su questo delicatissimo argomento.
Quindi alla domanda “si può fare una cerimonia simbolica mista?” la risposta è sì. E il motivo per cui è sì è uno e uno solo.
Perché lo dico io, in base alla mia esperienza.
Troppo arrogante? Ok, allora è il caso che mi spieghi meglio. Non perché io non sia arrogante, ma perché è un argomento delicato.
La cerimonia simbolica mista
Che cosa si intende per cerimonia mista? Di solito questo termine si usa per definire una particolare cerimonia nuziale in chiesa. Questo rito è quasi identico alla messa tradizionale, con un’unica differenza. Uno dei due sposi è cattolico, l’altro è ateo o appartenente ad un’altra religione.
Ci sono alcune variazioni nel testo. Il coniuge ateo dirà le sue promesse senza fare riferimento a Dio. Inoltre si impegnerà a non ostacolare l’altro nella pratica della religione cattolica, nell’educazione dei figli nella fede cattolica. Dichiara inoltre di condividere i valori del matrimonio cattolico, cioè in pratica la fedeltà e la “finalità riproduttiva”.
Questa è un’ottima soluzione se uno dei due è cattolico (intendo fervente e praticante) e l’altro è ateo. Non risolve il problema della noia intrinseca nella messa (almeno per la parte atea), ma sicuramente è la scelta migliore se quello dei due che è cattolico desidera ricevere il sacramento del matrimonio.
Che succede invece nel caso in cui uno dei due sia ateo e l’altro sia credente e non praticante o con una spiritualità che non combacia con i dogmi delle religioni tradizionali?
In quel caso l’ideale è una cerimonia simbolica mista. Cioè un rito su misura che tenga conto della posizione spirituale di entrambi.
Le sue caratteristiche sono queste:
- Viene celebrata da una celebrante laica, come me. Chi celebra quindi non assume una posizione religiosa, non fa finta di essere un prete né il sindaco. Ha un ruolo neutro, dal punto di vista religioso.
- Ha un testo scritto appositamente per unire in un insieme armonioso e coerente le diverse opinioni in materia di spiritualità e rappresentare l’equilibrio che la coppia è riuscita a creare anche sotto questo punto di vista
- Può contenere musiche normalmente riservate alle cerimonie ecclesiastiche. Per esempio l’ave Maria di Schubert o di Gounod, oppure Fratello Sole, sorella Luna, giusto per fare alcuni esempi conosciuti.
- Può contenere sia letture laiche che religiose, lette dagli sposi o da qualcuno scelto tra i loro parenti e amici. Per letture religiose intendo una preghiera, un brano tratto da un testo sacro oppure anche una poesia o un componimento in cui si fa riferimento a Dio (indipendentemente dall’interpretazione che si vuole dare della divinità). Alcuni esempi sono “Qualcuno ci guidava” di Pieter Van Der Meer oppure ” Lettera a due sposi” di Bonhoeffer”.
- Può contenere alcuni gesti che ricordano simbolicamente quelli delle cerimonie religiose, anche se con un significato laico. Per esempio il rito delle candele oppure quello del banchetto
- Può contenere delle promesse che chiariscono il ruolo della spiritualità nella vita degli sposi e dei loro futuri figli.
Il vantaggio della cerimonia simbolica mista non è soltanto quello di dare spazio al credo religioso di uno dei due, ma anche quello di rassicurare le famiglie. Infatti se i genitori o altre persone importanti nella vita degli sposi sono molto credenti questo tipo di approccio può essere utile a rassicurarli.
Non precipitarti però a fare questa associazione: genitori cattolici = cerimonia simbolica mista. Perché non funziona.
Infatti in alcuni casi questo può avere l’effetto opposto e far pensare ai tuoi genitori che vuoi prendere in giro il loro credo.
Per questo all’inizio del percorso Cerimonia VIP facciamo SEMPRE una mappatura degli invitati. Sono infatti del parere che tu debba vivere la tua cerimonia con entusiasmo, intensità e profonda connessione con la persona del tuo cuore. Ma dall’altro lato anche i presenti devono sentirsi a loro agio, emozionarsi, essere coinvolti. Ogni cerimonia è diversa e ogni famiglia è diversa. Ogni caso è a se e va studiato nello specifico e approfonditamente.
Questo è il motivo per cui ho ideato un metodo dedicato specificatamente alle cerimonie italiane (o con ospiti in toto o in parte italiani) che unisce alle tecniche di scrittura e di celebrazione anche lo studio della psicologia degli invitati. Ti aiuterò a valorizzare la TUA storia d’amore ed emozionare i TUOI invitati, creando per te da zero la scaletta del rito simbolico e il testo e adottando le più efficaci tecniche di comunicazione durante la celebrazione.
Se vuoi conoscere meglio questo servizio e sapere se sei ancora in tempo per richiedere il mio aiuto per la tua cerimonia, compila il form. Ti risponderò subito con informazioni utili per te.
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A presto
Claudia