La ricerca del celebrante per il matrimonio è uno dei punti fondamentali dell’organizzazione di una cerimonia civile o simbolica. La maggior parte delle coppie comincia proprio da qui, per scegliere la data del matrimonio incrociando la disponibilità della sala con quella dell’officiante designato.
Ho detto la maggior parte delle coppie? Mi sono espressa male, avrei dovuto dire “la maggior parte delle coppie che sono consapevoli della complessità di un rito laico”.
Probabilmente, se sei qui, fai parte della fortunata schiera delle spose smart. Quelle che, per così dire, hanno fatto i compiti. Hai smanettato un po’ su internet e ti sei informata su come funziona una cerimonia civile o simbolica.
Ma purtroppo non è sempre così. Molte future spose, meno esperte, cascano in una trappola molto comune: quella di lasciare la scelta del celebrante per ultima. E si possono verificare degli scenari decisamente poco incoraggianti, per esempio:
- Non si riesce a trovare la data libera. Forse ti stupirà sapere che in Italia solo l’anno scorso sono stati celebrati più di 94000 matrimoni civili (fonte istat). Se calcoli che noi celebranti professionisti siamo un minuscolo gruppo, ti renderai conto che è molto difficile trovare la disponibilità. Nel mio caso ricevo richieste di prenotazione anche con 3-4 anni di anticipo.
- Non si hanno fondi sufficienti. Un officiante professionista, come tutti gli altri fornitori specializzati, ha una sua parcella, che può essere più o meno alta a seconda del suo prestigio e dell’esperienza. Alla fine dei preparativi di solito il portafogli piange, perché è stato prosciugato dall’acquisto di tanti dettagli e accessori più o meno indispensabili. Può essere difficile trovare il budget necessario a garantirsi un servizio di qualità.
La soluzione comune è quella di fare a meno del celebrante. Acquistare solo il testo e poi farlo leggere ad un amico. Ma non è così semplice.
In alcune situazioni può essere un modo per salvare la cerimonia, in altre è una scorciatoia per il fallimento.
Non sono completamente contraria a questa soluzione, non voglio che tu abbia l’impressione sbagliata. È ovvio che, se la scelta spettasse a me, ti direi di assumermi subito senza passare dal via. Sono profondamente convinta dell’importanza del mio lavoro e non mi sentirai mai dire che il celebrante è inutile.
Però sono consapevole del fatto che, in certi casi, è una figura di cui si può fare a meno senza troppi danni.
Anche a me capita di offrire il servizio di sola stesura testo, tutte le volte in cui io e le celebranti della mia squadra siamo occupate e non si può fare diversamente. Ma ritengo importante darti gli strumenti per valutare SE nel tuo caso è una soluzione che può funzionare.
Quando un amico può sostituire il celebrante?
Prima di tutto è necessario che il tuo amico abbia una certa abitudine a parlare in pubblico. Questa è proprio la base, il requisito fondamentale senza il quale non puoi neanche pensare di affidargli un compito così delicato.
Se il tuo amico è emotivo, fragile, timido, nonostante tutto il bene che ti vuole e gli vuoi non può aiutarti. Lo puoi coinvolgere in altri modi, ma non può reggere il peso di una cerimonia. E tra l’altro NON gli stai facendo un favore chiedendogli di assumersi la responsabilità della buona riuscita del tuo matrimonio.
Perché tutto comincia dal rito. È il primo momento della giornata, la prova del nove. Lì si gioca tutto. Tutti i tuoi preparativi, tutte le tue aspettative, tutte le tue strategie. Se la cerimonia va male, nella maggior parte dei casi è un disastro, il matrimonio non si può recuperare. Se la cerimonia emoziona, commuove e coinvolge tutti, anche eventuali intoppi nel banchetto vengono facilmente perdonati.
So che pensi che io sia di parte, ma chiedi a qualsiasi amica che si è già sposata. Ti dirà che dopo la cerimonia, se è andata bene, ha provato una grande sensazione di sollievo e ha pensato: “È fatta”. E se sfortunatamente conosci qualcuna delle persone la cui cerimonia è andata male (e ha il coraggio di ammetterlo), ti confermerà che dopo il rito ha pensato: “È finita”.
Requisiti che il tuo amico deve possedere
Dicevamo, quindi, abitudine a parlare in pubblico. Ma non basta. Deve saper interagire con una platea multiforme. Avrà davanti persone di tutte le età, con una stratificazione culturale variegata e delle dinamiche complesse.
Un lavoro ben diverso da quello dell’insegnante, dell’avvocato o del commerciante.
Una formazione come speaker o attore può certamente aiutare a comprendere i differenti toni di voce necessari, ma si tratta di un lavoro molto diverso. Il presupposto stesso cambia. Un attore a teatro si trova davanti un gruppo di persone sì variegato, ma con una importante caratteristica in comune. Hanno tutti pagato per essere lì, sono ben disposti e vogliono divertirsi.
L’assemblea dei tuoi invitati è sicuramente composta da persone felici, ma tra loro ci sono anche degli ossi duri. Qualcuno preferirebbe non essere lì. Magari ha caldo, ha i piedi doloranti per i tacchi, la cravatta che stringe, ha fame. Non conosce nessuno e si sente in imbarazzo. O può darsi che sia in cattivi rapporti con qualcuno e si senta a disagio. Oppure è prevenuto nei confronti delle cerimonie civili, o è venuto solo per criticare. Devo continuare? Sono sicura che conosci i tuoi polli.
Normalmente, a chi lavora su un palcoscenico non importa lo stato d’animo degli spettatori, almeno non ad un livello così profondo. Per te invece è un elemento fondamentale, se vuoi raggiungere uno o più di questi risultati:
- goderti la cerimonia senza preoccuparti di niente
- sentire la presenza e l’affetto dei presenti nel giorno più importante della tua vita
- dimostrare a chi non credeva in te che hai fatto la scelta giusta
- stroncare le critiche sul tuo matrimonio
- far sentire i tuoi genitori orgogliosi della tua cerimonia, nonostante le loro perplessità
- sentirti a tuo agio, protagonista del tuo grande giorno
Inoltre, in un matrimonio non ci sono repliche.
Non puoi analizzare il risultato del tuoi sforzi durante la “prima” e poi perfezionarlo nelle giornate successive. Deve andare bene al primo colpo.
Quindi il tuo amico che fa da celebrante deve essere preparato per gestire questo ruolo. Deve possedere una naturale empatia ed essere pronto a interagire con i presenti, cambiando se necessario sul momento il tono, il colore, il ritmo o anche il testo della cerimonia.
È completamente diverso dal leggere un copione.
Così come è diverso dal leggere un copione saper coordinare tutta la squadra: musicisti, fotografo, hostess ecc.
Per non parlare del fatto che il celebrante deve essere una figura autorevole, ma non togliere la scena agli sposi. Un’attitudine che si acquisisce solo con la pratica. Taaaaanta pratica di cerimonie.
Come puoi aiutare il tuo amico
Avrai capito da sola che questi requisiti non sono comuni. Probabilmente il tuo amico ne ha solo alcuni. Quindi non sarei onesta con te se ti scrivessi solo il testo e poi ti lasciassi sola a incrociare le dita e sperare che vada tutto bene.
Sarebbe davvero irresponsabile da parte mia.
Come se ti dessi in mano una macchina da corsa e lasciandoti sola a scoprire se il tuo amico neopatentato può correre il Gran Premio oppure si schianterà trascinando la tua felicità con sé. O peggio, se ti permettessi di far gareggiare una persona a caso, scelta tra i funzionari del comune in base al piano ferie, che con ogni probabilità ha guidato al massimo una bicicletta. Vale a dire, ha celebrato solo riti civili standard.
Sì, va bene, per una cerimonia andata male non muore nessuno (a meno che tu non voglia uccidere il tuo amico o il sindaco che ti ha fatto fare una figuraccia). Ma mi sentirei veramente in colpa.
Tu saresti delusa, rimpiangeresti di esserti fidata di quel celebrante e ricorderesti per sempre quanto è stato imbarazzante il tuo matrimonio.
Credo che sia una questione di deontologia professionale.
Non ti posso dare solo il testo senza proporti una soluzione che riduca almeno i rischi al massimo. Poi non mi interessa cosa fanno gli altri, lo so che in giro trovi mille testi e persone che pensano solo a dirti di sì e venderti quello che vuoi, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Io non ci sto. Sarebbe facile dire: “io ti ho dato un testo ben fatto, poi se tu l’hai affidato ad una persona incompetente sono problemi tuoi”. Ma non è come intendo io il lavoro. Un professionista secondo me non deve scaricare il problema su altri, ma deve cercare con ogni mezzo di risolverlo.
Quindi, ho ideato una soluzione per cercare di risolvere il problema.
Considerato che:
- non posso clonarmi e non ho il dono dell’ubiquità per poter celebrare il tuo matrimonio anche se la data è già occupata.
- se non hai budget per permetterti un servizio completo, difficilmente troverai i soldi sugli alberi
Ho creato un servizio di consulenza per il tuo amico celebrante.
Funziona così: acquisti da me il testo della cerimonia e con una piccola cifra aggiuntiva puoi acquistare anche una (o più) prova guidata con il tuo amico. Gli spiegherò almeno gli elementi principali che deve conoscere per evitare di schiantarsi.
Certo, non sarà sufficiente a farlo diventare un celebrante professionista. Non sarà nemmeno la panacea di tutti i mali e non curerà le sue crisi di panico o la sua balbuzie. Ma parto dal presupposto che tu abbia scelto una persona con almeno un decente equilibrio e attitudine al public speaking.
E se dovesse essere inadeguato, te lo farò presente in modo che tu possa scegliere qualcun altro.
In questo modo posso aiutare più coppie, anche quelle che si sono ridotte a contattarmi pochi mesi prima del matrimonio e quelle meno abbienti. E posso dormire tranquilla, sapendo di aver fatto tutto il possibile per accompagnarti in questo percorso.
Ma soprattutto TU puoi dormire sonni tranquilli, certa che la tua cerimonia si svolgerà senza intoppi. E questo secondo me non ha prezzo.
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A presto
Claudia