Negli ultimi giorni ci sono stati molti nuovi ingressi nel mio gruppo facebook dedicato alle cerimonie civili e simboliche. Leggendo le risposte al questionario che chiedo di compilare prima dell’iscrizione, ho notato alcune somiglianze curiose. Molte delle future spose mi hanno confidato di aver scelto il rito civile perché a loro dire non avevano alternative.
Infatti sono divorziate o stanno per sposare un divorziato, quindi non possono sposarsi in chiesa. Se avessero potuto scegliere, insomma, probabilmente avrebbero optato per un tradizionale matrimonio in chiesa. Il che andrebbe benissimo, se fossero credenti e praticanti. Invece la maggior parte di loro non frequenta la chiesa. Anche quelle che si ritengono credenti non vanno a messa e non frequentano la comunità ecclesiastica.
So che cosa ti stai chiedendo. “Perché mai hanno preso in considerazione il rito in chiesa e hanno poi ripiegato sul rito civile solo per via del divorzio?”
La ragione sta in alcune frasi che si dicono, a proposito del matrimonio classico. Alcune vere, altre meno vere, altre decisamente false. Ma tutte abbastanza diffuse da spingere molte coppie a fare una scelta lontana dalle loro abitudini spirituali.
Dicerie sul matrimonio in chiesa
Per questo ho deciso di parlartene, in modo che tu possa fare una scelta consapevole. Voglio che tu abbia il matrimonio che fa davvero per te. In chiesa, in comune o dove vuoi, ma per tua scelta. Senza subire l’influenza di credenze infondate.
Queste sono alcune delle frasi che si dicono sul matrimonio in chiesa. Ringrazio le ragazze del gruppo che mi hanno aiutato ad evidenziarle.
Le chiese sono più belle di qualsiasi luogo in cui si possa svolgere la cerimonia
Silvia ha posto al centro del problema la scenografia. E non ha tutti i torti. La prima preoccupazione di una futura sposa è quella di scegliere un posto bello per il proprio matrimonio. E in Italia di chiese meravigliose ne abbiamo tantissime. Il nostro patrimonio architettonico è veramente inestimabile.
Se però fosse solo una questione di scenografia, basterebbe scegliere una chiesa sconsacrata e il problema si risolverebbe. Inoltre, come Silvia sa bene visto che mi ha parlato anche di spiritualità, una cerimonia nuziale emozionante e ben riuscita non dipende unicamente dallo scenario. Un bel contesto crea dei bei ricordi fotografici, ma non tocca il cuore e non esalta l’autenticità delle promesse che gli sposi si scambiano.
Ovviamente è vero anche il contrario. Questo lo dico per tutte le ragazze che scelgono il rito civile o simbolico perché vogliono sposarsi sulla spiaggia oppure in un giardino. La ragione non può essere solo questa. Un rito nuziale non è uno spettacolo, quindi il set che lo ospita conta relativamente.
Invece per molte spose conta soltanto che il matrimonio sia bello.
Io credo che la causa di questo approccio sia un progressivo impoverimento culturale, che ha portato negli ultimi decenni ad interpretare sempre di più il matrimonio come uno show. Spogliandolo dal suo senso religioso, spirituale e simbolico (a seconda del credo di ciascuno).
Per fortuna c’è una rinascita. Lo vedo con le mie coppie, che sono veramente innamorate e mettono al primo posto la costruzione della loro famiglia e l’impegno verso il coniuge.
Io ho sempre sognato di sposarmi in chiesa (perché non c’era altra opzione)
Sabrina mi ha riportato agli anni della mia infanzia. Anche io ho sempre pensato, da piccola, che mi sarei sposata in chiesa. All’epoca effettivamente non c’erano alternative nella mia mente. Non immaginavo che avrei avuto una scelta.
Per molte è così. Quando si sposano cercano di realizzare il sogno che avevano da bambine. È sicuramente un modo dolce di uscire dall’infanzia e iniziare la nuova vita da moglie. Una sorta di rito di passaggio.
Se stai facendo anche tu questa scelta, lo capisco. Però c’è un elemento che stai trascurando.
Tu non sei più quella bambina. Hai idee diverse, gusti diversi, desideri diversi. Ed è perfettamente normale che sia così. Inoltre vivi in un mondo diverso, con diverse opzioni. In questo mondo esistono delle possibilità che ancora non erano note quando tu eri piccola. Se ci fosse stata la possibilità di fare un rito nuziale all’americana probabilmente l’avresti sognato come e più del matrimonio in chiesa.
Cercando di accontentare la bambina che eri, e che non aveva alternative, forse stai tralasciando di accontentare la donna che sei adesso. E questo porta con sé rimpianti e delusione negli anni. Perché come dico sempre, ti auguro che questo sia il tuo ultimo matrimonio. Quindi deve renderti felice, non ci saranno altre opportunità.
Il rito in chiesa mi dà quel senso di romantico e solenne
Paola è religiosa, quindi sente la spiritualità del rito in chiesa. Questo punto di vista è però condiviso da altre spose, che non sono particolarmente interessate alla religione. È un po’ un mito, quello del matrimonio in chiesa, che è romantico e solenne. Più bello ed emozionante di quello civile.
E ti dirò, non la si può definire propriamente una bugia. Se pensi al rito civile standard è ovvio che la messa vince a mani basse. Almeno ha una liturgia, una coerenza, una struttura. Anche se prendi in considerazione tanti riti civili “personalizzati” (o presunti tali) che si vedono in giro al giorno d’oggi, la situazione non cambia.
Sono dei minestroni in cui vengono attaccati a caso al rito civile delle letture e dei riti di unione. Senza una struttura coerente, senza una logica, senza uno studio della mentalità e cultura dei presenti. L’effetto è di una tiepida soddisfazione, nel migliore dei casi. Quella sensazione che dice “beh, almeno era meglio del rito civile normale”.
Una magra consolazione, insomma. Molto lontano dalla solennità e dal romanticismo di una vera cerimonia. E nel peggiore dei casi, quando chi ha messo insieme il rito non sapeva cosa stava facendo, il risultato è disastroso. Ne viene fuori un rito imbarazzante e che fa acqua da tutte le parti. Molto spesso un finto rito, in cui si mette in scena un matrimonio apparente.
Come si può rendere il rito civile emozionante, romantico e spirituale quanto e più di quello in chiesa?
Il suggerimento anche questa volta arriva da tre spose, con il loro commenti. Secondo me hanno spiegato molto chiaramente qual è la via da seguire. Meglio di come potrei fare io.
Valentina dice:
Volevamo un rito civile diverso dal solito quindi è stata una nostra scelta …anche perché per noi hanno la stessa valenza, non lo vediamo come un rito “minore”
Il primo passo è quindi liberare la mente dai pensieri indotti da secoli di cultura ecclesiastica. Mettere al centro la coppia, i suoi desideri e la sua essenza. Partire dal presupposto che non ci sono riti di serie a o di serie b, ma che è il MODO in cui si svolge il rito a fare la differenza.
Dopotutto se tu facessi un rito in chiesa senza sentirlo, il risultato sarebbe poco emozionante e per niente spirituale. Pensa alla scena. Sei lì e ascolti il parroco annoiata, senza essere d’accordo con quello che dice, ma senza poterlo contraddire. La tira per le lunghe, i suoi discorsi vanno in una direzione che non puoi controllare e che non ti rispecchia. E intorno a te tutti sono insofferenti e aspettano solo il momento in cui la messa finirà e potranno andare a mangiare. Molti di loro sono usciti dalla chiesa per fumare, andare a prendere un caffè o a fare una partita alla sala bilardo all’angolo.
Se non c’è un vero sentimento religioso che ti fa percepire e amare il misticismo della chiesa, il rito tradizionale è insopportabile. Dovrebbe essere precluso a chi non è praticante, per una questione di rispetto e coerenza.
Luana dice:
Per me il rito civile ha comunque un senso di profonda spiritualità: la mia, la nostra unita a quella di tutti presenti. Spiritualità intesa proprio come spirito, anima di ognuno.
Questo è il secondo passaggio. Superare questo modo dualistico di pensare. Non esiste solo il bianco o il nero. Non è detto che ci siano soltanto i santi e gli atei. Ci sono tantissime sfumature di spiritualità. La maggior parte di queste non corrisponde ad una religione, ma ha comunque una sua dignità ed importanza.
Mettendo al centro l’amore e la volontà degli sposi di unirsi per la vita non solo legalmente ma a livello profondo, si riesce a vedere la via.
Solo così si può valutare il rito civile per quello che è: una cerimonia che ha tante possibilità. Può essere tutto e il contrario di tutto. Può essere un pro-forma di pochi minuti, giusto il tempo di leggere gli articoli del codice civile e firmare. Oppure può essere una cerimonia raffinata e coinvolgente, personalizzata e con un profondo significato.
Ma la vera ispirazione me l’ha data questa frase:
Per qualcuno potrebbe essere inizialmente un ripiego, salvo poi scoprire che forse è esattamente quello che stavi cercando.
L’ha scritta Claudia e secondo me è terribilmente vera. Infatti il grosso ostacolo nello scegliere un rito civile e non il classico matrimonio in chiesa è quello di affrontare l’ignoto. Molti si avvicinano a questi riti per necessità ed hanno in un certo senso la fortuna di scoprire che il loro rito civile, se fatto bene, può essere davvero unico e indimenticabile.
Per gli altri, bisogna fare un po’ un atto di fiducia. E capisco che non sia facile. Quando il matrimonio si avvicina si ha tanta paura di fare brutta figura ed essere criticati. Quindi si sceglie una cerimonia “come fanno tutti”. Per cercare rassicurazioni.
Salvo poi scoprire che le persone cattive che vogliono solo criticare lo faranno comunque. E convivere con l’idea di aver rovinato il proprio matrimonio per accontentare gente che non meritava attenzione.
Sarebbe facile per me dirti che devi solo avere fiducia in me. Ricordarti che ho ideato il primo metodo per portare le cerimonie all’americana in Italia con successo. Sono stata la prima a studiare la cultura italiana e a creare una tecnica per elaborare la cerimonia più efficace per ogni coppia.
Ma per te potrebbe essere ancora poco. Anche il fatto di aver celebrato centinaia di cerimonie potrebbe non essere un parametro sufficiente per te.
Per questo ho ideato il Percorso Cerimonia VIP.
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Sono pronta ad ascoltarti, e se scopriremo che ci sono i presupposti
per lavorare insieme, inizieremo la nostra collaborazione.
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A presto!
Claudia
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