Quando hai iniziato ad organizzare il tuo matrimonio ti sei fatta guidare dall’entusiasmo e dalla voglia di vedere finalmente realizzato quel sogno che stai coltivando sin da bambina. Tranquilla, tra noi possiamo dirci le cose come stanno, senza paura. Ti sembra di averci sempre fantasticato su, che sia una cosa che appartiene al tuo DNA, non è vero?
Forse è proprio così. Dopotutto sin dalla preistoria le donne sono state abituate ad occuparsi del raccolto e dei figli e quindi a cercare di costruire una situazione stabile e consona alla riproduzione, delle piante, degli animali e della famiglia. Magari è questo il retaggio che ci portiamo dietro. Sta di fatto però che fin da bambina sognavi il tuo matrimonio, anche se ti sembrava lontanissimo nel tempo. La tua idea di nozze ideali ha cominciato a formarsi allora, e a questo progetto negli anni si sono aggiunti:
- immagini di matrimoni visti in film e telefilm (prevalentemente americani)
- ricordi dei matrimoni di cugine, zie e amiche più grandi (chissà perché allora sembravano tutti matrimoni meravigliosi, adesso li vivresti come un incubo)
- foto trovate su giornali e riviste e su internet
Tutti questi tasselli hanno costruito un mosaico nella tua testa, che oggi è il tuo matrimonio ideale. Io ho conosciuto tante future spose nella mia vita e posso dirti che la maggior parte quando immagina il matrimonio dei suoi sogni ha in mente un’unica scena. L’arrivo della sposa alla cerimonia.
Il momento successivo che popola la fantasia è quello dello scambio degli anelli e delle promesse, a pari merito con la proclamazione. “Vi dichiaro marito e moglie”, seguita da bacio, applausi e lancio del riso.
Ho indovinato? Riesci ad immaginare nella tua testa queste scene? Scommetto che hai un vero e proprio film, vivido e dettagliato, custodito nella tua mente alla voce “matrimonio”.
Come spesso accade però la teoria è una cosa e la pratica è un’altra. Infatti quando hai iniziato i preparativi, hai tralasciato questi aspetti per concentrarti su altro: il ricevimento, le bomboniere, le partecipazioni. Questo spostamento dell’attenzione è dovuto ad un sentimento che mi piace definire primordiale: la paura.
Un meccanismo primordiale guida i tuoi preparativi
La paura è un ottimo meccanismo di difesa. È quello che ci fa scappare a metterci al sicuro quando siamo in situazioni di pericolo e che ci fa evitare situazioni che potrebbero farci rischiare la pelle. Esiste da quando esiste l’uomo. Nel caso del matrimonio non si tratta di paura di finire sbranata dalle bestie feroci, come per i nostri progenitori, ma non è molto distante da quel sentimento. Le paure principali sono:
- Fare brutta figura
- Essere criticata (in faccia o alle spalle)
- Rendersi ridicola e sentirsi in imbarazzo
Insomma, gira e rigira la paura è sempre legata agli invitati. Sono loro le bestie feroci che minacciano di divorarti nella jungla dei tuoi preparativi. Anche tu però, come gli uomini della preistoria, hai sviluppato delle tecniche di sopravvivenza, che metti in atto nei momenti di paura per uscire dalla situazione di pericolo. Di solito si riducono tutti ad un meccanismo solo: la fuga.
Definisco fuga una soluzione in cui il tuo progetto di matrimonio si modifica seguendo la via di minore rischio. Ad esempio:
- La cerimonia in chiesa invece che quella in comune
- La cerimonia in comune invece che quella simbolica
- La finta cerimonia civile invece che un vero rito laico
Ma ovviamente ce ne sono altri, che non riguardano il mio specifico settore. Ogni volta che stai facendo una scelta che ti piace un po’ meno di quella che avevi in mente, stai fuggendo. Il velo anche se non ti è mai piaciuto, le scarpe bianche anche se non ti piacciono un granché, le bomboniere preziose invece di quelle utili, il banchetto da mille portate invece del cocktail party che avevi sognato e così via.
La fuga non è una soluzione
Quello che non sai, è che, proprio come gli animali feroci, gli invitati possono essere domati. O perlomeno resi innocui. Basta evitare quei gesti e quelle situazioni che li inferociscono. Se fai alcuni errori ti comporti come il torero che sventola il drappo rosso davanti al toro o, per restare nell’esempio, come un uomo preistorico che si avvicina ad un leone affamato con l’intento di infastidirlo. Se te lo stai chiedendo, non discendi da quell’uomo. Probabilmente se aveva tanta voglia di scherzare con i leoni non è sopravvissuto abbastanza da riuscire a riprodursi.
Ci sono tre cose che trasformano i tuoi invitati in belve feroci, pronti a dilaniarti a suon di critiche e passaparola. Ecco quali:
1. Mancanza di comfort
Hai pensato che fare la cerimonia sulla spiaggia a Palermo alle due del pomeriggio sia una grande idea. Oppure l’allestitore ti ha detto che ti metterà a disposizione 20 sedie per i tuoi 150 invitati “tanto gli altri possono stare in piedi”. O ancora hai deciso che il microfono è superfluo, tanto l’importante è che la cerimonia la sentiate voi sposi. Un altro esempio? Hai deciso di fare il rito in quel bellissimo campo di ulivi, sulla nuda terra, e pazienza se il giorno prima pioverà, chi ha i tacchi se ne farà una ragione.
Benissimo, poi però non dare la colpa alla mentalità ristretta dei tuoi invitati, se sbuffano e non si divertono al tuo matrimonio!
2. Tempistiche sbagliate
A che ora pensi di arrivare alla cerimonia? Qualche minuto di ritardo va bene, ma se superi i dieci minuti stai sbagliando tu. A nessuno piace aspettare. E poi, mentre tu raggiungi, con il tuo marito nuovo di zecca e il fotografo, quel posticino tanto bello dove fare i ritratti di coppia, i tuoi ospiti che fanno? Quanto è distante il luogo della cerimonia da quello del ricevimento? Sei sicura che i tuoi ospiti arriveranno per pranzare ad un’ora decente o li stai condannando a 2 ore nel traffico di un week end estivo, per poi iniziare l’antipasto alle cinque del pomeriggio?
Qui non si tratta di essere poco ricettivi e disponibili nel partecipare ad un matrimonio originale. Sei tu che stai stuzzicando il leone!
3. Noia
Qui la situazione è delicata quindi prestami attenzione. I tuoi invitati si aspettano di annoiarsi. Ne hanno il terrore. È per questo che, quando hanno ricevuto la tua partecipazione, prima di confermare hanno pensato di inventare ogni possibile scusa. È per questo che sono abituati ad uscire dalla chiesa a fumare durante l’omelia. Ed è per questo che hanno già la cartucciera pronta con critiche pre-costruite che non vedono l’ora di tirarti addosso.
La cosa più intelligente che puoi fare è spiazzarli. Far capire loro che il tuo matrimonio sarà diverso. Unico. Un’esperienza imperdibile.
Domare il leone. La cerimonia anti-noia
La soluzione è proprio il contrario di quella che probabilmente hai preso in considerazione. Se infatti credevi che rinunciando ad una cerimonia originale avresti blandito e accontentato i tuoi ospiti, sei in errore. Quello significa annoiarli, e la noia stuzzica il leone affamato.
Devi cambiare strategia e la buona notizia è che proprio il matrimonio che avevi sognato è l’esca giusta per riuscirci e trasformare i leoni affamati in tanti gattini fusacchioni, che non smetteranno di dirti quanto è stato bello, unico e indimenticabile il tuo matrimonio.
Per fare questo, devi lasciar perdere le cerimonie pre-costruite, evitare di scimmiottare il rito civile o la messa in chiesa, e costruire il tuo rito nuziale nell’unico modo mai visto, mai sperimentato, impossibile da replicare. Il tuo.
Tu sei l’ingrediente fondamentale della tua cerimonia. O meglio, voi due.
Mi sono accorta infatti, seguendo i miei sposi nel percorso Cerimonia VIP, che la ricetta per una matrimonio anti-noia passa dallo studio della personalità di entrambi gli sposi. Ovviamente questo non basta, e questo è il motivo per cui faremo anche una mappatura dei tuoi invitati, in modo da capire quanti di loro sono tigri, quanti leoni e quanti iene (dai, lo so che hai già in mente qualche nome) e applicare per ogni categoria la strategia giusta.
Come si fa ad individuare il tipo di invitato e la tecnica giusta, sia durante la stesura del testo che durante la celebrazione? Niente paura, è compito mio. Si tratta del metodo che io ho ideato e sperimentato. Aiutarmi a capire che tipo seiè, invece, compito tuo. Così potrò guidarti nell’organizzazione della tua cerimonia anti-noia Se mettiamo insieme i nostri sforzi non c’è DNA che tenga! La paura sarà solo un brutto ricordo e potrai goderti il tuo meraviglioso matrimonio.
A presto
Claudia
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