Oggi voglio raccontarti un’altra storia vera, la storia della cerimonia di Massimiliano e Miriam. Sono una bellissima coppia che ho avuto modo di unire in matrimonio poco tempo fa. Il rito si è tenuto in provincia di Pordenone, in un delizioso paesino, sotto un portico di un ristorante addossato ad una montagna.
Insomma, uno di quei posti che io, da pugliese e abituata ai paesaggi piatti del Tavoliere, guardo sempre con genuino stupore. Non importa quante volte io sia stata in Friuli e quante zone del nord Italia io abbia girato per lavoro e per svago. Le montagne mi lasciano sempre a bocca aperta per la loro maestosità, i loro scorci paesaggistici e i loro profumi.
Ti anticipo quindi che, se se stai sognando una cerimonia nuziale sulla spiaggia, non è questo l’articolo in cui scoprirai come organizzarlo.
Ma! Puoi comunque trovare molti spunti.
Infatti la storia di questi sposi è una storia comune a molte coppie che scelgono il matrimonio simbolico. Quindi, se mi concederai qualche minuto della tua attenzione, ne ricaverai importanti informazioni per il tuo rito nuziale, ovunque esso sia.
Dovrò raccontarti un po’ del percorso travagliato che ha portato questi due innamorati a dirsi sì con un rito simbolico emozionante, ti anticipo però che è una storia a lieto fine. Lo so, non dovrei fare spoiler, ma preferisco che tu non ti faccia prendere dall’angoscia leggendo del loro calvario. Anzi guarda, eccoli qui, belli e sorridenti.
Una doppia cerimonia, anzi no… una tripla cerimonia!
Cominciamo col dire che Massimiliano e Miriam si sono sposati tre volte. Aspetta, aspetta, non correre subito ad immaginare scenari alla beautiful. Niente a che vedere con matrimoni, divorzi, seconde nozze eccetera!
La storia, in breve, è andata così. I nostri sposi avrebbero dovuto convolare a nozze a marzo, ma sono stati costretti ad annullare il matrimonio per gravi motivi di salute della mamma di Miriam. Puoi ben capire come, in certe situazioni, la voglia di celebrare e festeggiare venga meno. Il matrimonio è stato quindi rimandato a data da destinarsi.
A maggio, Massimiliano e Miriam, ancora incerti sul futuro, hanno deciso di sposarsi al comune. Con solo poche persone insieme a loro. La cerimonia dei loro sogni sembrava lontanissima.
Poi la mamma di Miriam ha iniziato a migliorare, ed è tornata la speranza. Tanto che hanno deciso, per non privarsi di quell’emozione tanto desiderata, di sposarsi anche in nave, con un rinnovo dei voti celebrato dal capitano. Una cerimonia a cui sono stati presenti solo gli sposi.
Mancava una sola cosa perché la felicità fosse completa: riprendere quel progetto lasciato a metà. Il matrimonio dei sogni, con tutte le persone più care.
La terza volta è quella buona!
I preparativi per il matrimonio sono andati avanti lisci. C’era solo un elemento ad impensierire Miriam. Chi avrebbe celebrato la cerimonia? Le avevano suggerito il nome di un celebrante (cerimoniere, lo chiamano da quelle parti) e lei, non conoscendo abbastanza questo mondo, lo aveva contattato. La sua risposta era stata un po’ strana: “sentiamoci a settembre” (un mese prima del matrimonio), ma sul momento non si era preoccupata più di tanto.
La sua reazione è perfettamente normale, una sposa che affronta i preparativi per una cerimonia simbolica per la prima volta spesso non ha idea del tempo necessario a creare un rito nuziale.
Di solito le coppie pensano che il celebrante si limiti a presentarsi il giorno del matrimonio, tirando fuori un foglio con il testo della cerimonia e leggendolo. Un lavoretto di mezz’ora, che cosa ci vorrà mai?
Qualcosa però impensieriva Miriam:
“Come farà questo celebrante a parlare di noi, se non ci conosce?”
“Come faccio ad essere sicura che le parole che dirà mi piaceranno, se non le leggo in anticipo?”
Le preoccupazioni sono aumentate quando è arrivato settembre. Miriam ha provato a contattare il celebrante, ma sembrava sparito nel nulla. Ha realizzato, con sua grande angoscia, che non aveva ancora nessuna certezza sulla sua cerimonia, e il tempo stava scorrendo inesorabilmente.
Si è messa su internet a cercare qualcuno che potesse celebrare il rito, al posto del “cerimoniere fantasma”. E così ha trovato me.
Mi ricordo ancora l’oggetto della mail: “Matrimonio imminente”. Un po’ come una catastrofe, insomma! 😀
Ti dico la verità, è stata per me una vera sfida. Mancavano circa due settimane al matrimonio, e c’era da organizzare la trasferta, scrivere il rito, preparare i dettagli… Una vera mission impossible!
Il lieto fine
Ma potevo lasciare una sposa in difficoltà? Ho dovuto indossare il mio mantello da super-eroina e correre al salvataggio di Miriam e Massimiliano. E sono molto felice di averlo fatto!
Ho conosciuto infatti due persone molto speciali e siamo entrati subito in sintonia. Massimiliano è un ragazzo pacato, con i piedi per terra. Rasserenante direi, una di quelle persone che ti fa sentire sicura che andrà tutto bene. Miriam invece è un vero peperino! Una sognatrice inguaribile, che una ne fa e cento ne pensa. Insieme, sono una coppia incredibilmente affiatata.
Ho conosciuto due famiglie molto partecipi e affettuose. Ho visto sorrisi e lacrime di commozione, nonostante il tempo non fosse dei migliori in quel portico c’era un grande calore. E la mamma di Miriam era semplicemente radiosa 🙂
Quanto al celebrante che era stato contattato precedentemente, indovina qual è stata la sua reazione?
Si sarà arrabbiato? Avrà protestato per essere stato messo da parte? Invece no! Leggi infatti il messaggio che mi ha inviato Miriam quel giorno:
Insomma, ne è stato sollevato! Io mi sono fatta un’idea, dimmi se la condividi. L’idea che non sia un professionista, ma (come spesso accade) una persona che è stata messa in mezzo. Forse è un po’ più spigliato della media, ma da qui a improvvisarsi celebrante ce ne passa! Secondo me ha accettato troppo precipitosamente pensando “che sarà mai?”. Poi deve essersi reso conto della enorme responsabilità che ha preferito non farsi trovare.
Che cosa devi imparare da questa storia?
Che se vuoi una cerimonia su misura, emozionante e ben scritta devi avere queste tre accortezze:
- Non ridurti all’ultimo minuto. Ho potuto aiutare Miriam e Massimiliano per puro caso, avrei potuto essere occupata per la loro data o non riuscire a completare il testo in tempo.
- Non affidarti a persone improvvisate. Non ti offrono nessuna garanzia di successo. Potrebbero mollarti da un momento all’altro in mezzo ai guai.
- Non aver paura di fare una doppia cerimonia (una in comune e una simbolica), pensa che loro si sono sposati tre volte e sorridi! 🙂
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A presto!
Claudia