Oggi voglio rispondere ad una domanda che mi sento spesso fare quando qualcuno scopre di cosa mi occupo, dopo la consueta reazione di occhi a cuoricino e sorrisi estasiati (nelle donne) o sguardi bassi e battute simpatiche (negli uomini). C’è ancora qualcuno che si sposa? Perché lo fai, non puoi dirgli di non sposarsi?
Io non me la prendo, perché so che sono proprio quelli più burberi e apparentemente cinici a nascondere il cuore più tenero. Non lo possono ammettere, ma sotto sotto, sotto… sotto strati e strati di cinismo e disillusione nascondono un animo romantico. A queste domande non mi dilungo nel dare una risposta, che tanto non verrebbe ascoltata, ma alla domanda successiva sì.
Perché scegliere una celebrante professionista?
Di solito il ragionamento è questo: non c’è una legge che obbliga a scegliere una celebrante professionista, quindi lo faccio fare a mia cugina, che ha la parlantina pronta. E poi, lei ci tiene così tanto! Beh, sicuramente nessuno ti vieta di farlo, così come nessuno (ci mancherebbe) ti vieta di farti sposare dal sindaco o da un impiegato comunale. Il risultato però sarà molto diverso. Quindi a seconda di quello che stai cercando la soluzione più giusta per te cambia.
La mia esperienza mi ha insegnato che ci sono pochissimi casi in cui ha senso affidare una cerimonia nuziale alla cugina o al sindaco e sono perlopiù quelli in cui gli sposi non tengono particolarmente alle emozioni da vivere durante il rito, ma vogliono soltanto mettere due firme e via, oppure creare una semplice situazione familiare e informale, dove ci si scambia le promesse e poi si festeggia. Senza enfasi, senza troppa ricercatezza né troppe pretese.
Non c’è niente di male in questo. Se vuoi semplicemente sposarti civilmente e ridurre la parte del rito a dieci minuti va benissimo. Non tutte le spose ci tengono. È ok se non ti interessa la cerimonia, se non vuoi fare un’entrata trionfale con la musica, le damigelle e i petali di fiori. Va benissimo anche se non dai importanza alle reazioni dei tuoi invitati e non vuoi provocare il loro quel batticuore e quella commozione che di solito si associa ai matrimoni. Non troverai in me nessuna condanna, sono fermamente convinta che ognuno abbia diritto ad avere il matrimonio che desidera.
Se è così però mi devi spiegare cosa ci fai qui a leggere questo articolo 😉
Probabilmente se stai leggendo il mio blog hai un dubbio in mente e ti chiedi se hai bisogno di una celebrante professionista oppure no e come capire se questa soluzione è la più adatta al tuo matrimonio. Per questo ho deciso di scrivere questo post ed aiutarti a capire come fare. Ci sono alcuni casi in cui affidarsi ad una celebrante professionista è indispensabile, se si vuole ottenere un determinato effetto. Quindi ti voglio far riflettere su questi elementi, così potrai trarre liberamente le tue conclusioni.
Caso 1: Il rito civile standard non ti soddisfa
Se ti trovi in questa situazione probabilmente non ti accontenti di una cerimonia da dieci minuti. Forse senti che il rito civile è freddo e impersonale e non ti rispecchia. Di certo vuoi qualcosa di più per il tuo matrimonio. Qui ti si pone un problema. Il sindaco o chi per lui non può uscire troppo dal seminato. Deve seguire quello schema di cerimonia, non può permettersi di cambiarlo a suo piacimento. Inoltre, per quanto sia in gamba, disponibile e volenteroso, non puoi chiedergli di scrivere e studiare un testo appositamente per te.
Caso 2: La location che hai scelto non è autorizzata
Qui hai un doppio problema. Il sindaco non può proprio venirci, o se accetterà di farlo sarà probabilmente per ripetere il rito civile e fare una finta cerimonia. A dirti la verità non lo dovrebbe fare. Mi è capitato spesso di vedere cerimonie in cui gli sposi si affannavano per ingannare gli invitati e far passare una finta cerimonia per qualcosa di autentico. Poi, per non correre rischi, la prima cosa che il sindaco ha detto al microfono è stata tipo: “Loro si sono già sposati al comune, questa è una finta cerimonia”. No, ma grazie sindaco, eh?
Non puoi dargli certo torto, gli sposi in quel caso, anche se con le migliori intenzioni, hanno fatto un errore grossolano. E un errore ancora più grande l’ha fatto il sindaco, prestandosi a quella recita. La soluzione per fare la cerimonia dei tuoi sogni in una location autorizzata è un rito simbolico. Attenzione, non un rito finto. Una cerimonia autentica, personalizzata, su misura per te, dove c’è vero amore, vere promesse, vero impegno, vera commozione. Incentrata intorno ad un simbolo di unione, come per esempio lo scambio delle fedi (per questo si chiama rito simbolico).
Caso 3: La tua famiglia è diffidente
Sappiamo come stanno le cose, siamo in Italia e la maggior parte della gente quando pensa ad una cerimonia di nozze ha in mente il rito cattolico. Se questo non è il tuo sogno, perché non sei credente, sei alle seconde nozze o per qualsiasi altro motivo, subito nei familiari scatta un campanello d’allarme. Davanti alla loro reazione tu cominci ad avere dei dubbi.
La tua cerimonia sarà abbastanza solenne?
Rimpiangeranno la chiesa?
Ti criticheranno per mesi dopo il matrimonio?
Riuscirai a convincerli a fidarsi di te e godersi il rito?
Sono tutte ottime domande, ed è normale che tu ti chieda queste cose. Va da sé però che questo problema non lo può risolvere tua cugina. Può essere la persona più disponibile del mondo, ma non è questo il suo lavoro. Come farà a scrivere per te un rito che sia insieme solenne, romantico e personalizzato? Come farà a guidare la cerimonia senza intoppi? E soprattutto, potrà mai risultare convincente davanti ai tuoi parenti e amici?
Caso 4: Vuoi un rito su misura
Oltre a non poter fare una cerimonia personalizzata per te, il sindaco o chi per lui non ha la possibilità di conoscerti. Prima di scrivere qualcosa di così delicato come un rito nuziale bisogna approfondire la storia della coppia, la loro personalità, i loro valori, bisogna entrare nel loro mondo.
Questa non è una per niente una missione semplice. La celebrante ti deve conoscere, deve studiare con te la scaletta, deve correggere con te il testo, deve aiutarti ad aprirti. Perché magari non hai voglia di raccontare i fatti tuoi ad un’estranea così all’improvviso.
Ci vuole tempo. Tempo ed esperienza.
Diffida di chi si proclama celebrante, ma non ti dà la giusta attenzione, di chi ti manda subito degli esempi di testo tra cui scegliere, di chi completa questo delicato compito in quattro e quattr’otto. Qualcosa non va. Ha sicuramente fatto copia-incolla da qualche parte. Ti sta propinando una soluzione generica e non personalizzata.
Caso 5: Vuoi essere protagonista del tuo grande giorno
Qui spero che mi perdonerai una punta di polemica. Ho conosciuto tanti celebranti che sono delle attrici o degli attori nella vita e fanno i celebranti come secondo lavoro. Queste persone celebrano cerimonie per sentirsi ammirati ed osservati. Insomma, per garantirsi un palcoscenico. Il risultato è che gli sposi sono messi in secondo piano, la loro storia e il loro amore non sono al centro della cerimonia e il tutto sembra uno spettacolo teatrale in cui il celebrante fa la parte del protagonista.
Essere una celebrante professionista non è facile, servono anni di studio e pratica. Io ho iniziato a praticare questa professione dal 2009 e anno dopo anno continuo a studiare e a formarmi, per migliorare e aiutare sempre meglio le coppie di futuri sposi. Aver frequentato un corso di recitazione può aiutare ad essere disinvolti nel parlare, ma non insegna niente su come condurre un rito e come supportare gli sposi durante tutto il percorso.
Se il tuo caso è uno di questi o semplicemente vuoi la garanzia di vivere il matrimonio dei tuoi sogni senza preoccupazioni, hai bisogno di una celebrante professionista.
Se vuoi che sia io a guidarti passo passo in questo delicato ed emozionante cammino, scrivimi. Faremo una chiacchierata per scoprire se c’è feeling tra noi e studieremo insieme la soluzione più adatta alle tue specifiche esigenze.
Love
♥♥♥ Claudia