Molte coppie si trovano a dover fare una scelta, decidere cioè se fare cerimonia simbolica e cerimonia civile nello stesso giorno oppure se separare i due momenti. E si chiedono se questo rovinerà un po’ l’atmosfera, e se riusciranno ugualmente a godersi l’evento.
Alcuni temono di pensare “Ci siamo già sposati ieri in comune” e quindi di non emozionarsi durante lo scambio delle fedi e delle promesse.
Tra poco ti spiegherò come puoi assicurarti che questo non accada, ma prima voglio passare in rassegna con te i motivi per cui di solito si decide di separare i due riti.
Le ragioni per prendere in considerazione questa possibilità sono molteplici, ti segnalo le più comuni:
La doppia cerimonia è anche una questione di costi
Inutile girarci intorno, questa è la motivazione principale. La maggior parte delle coppie non si accontenta dell’ufficio comunale o di un giorno feriale in orario lavorativo. Preferisce invece sposarsi in una sala più bella, magari una location autorizzata dove si può svolgere anche il ricevimento. E spesso sceglie il sabato, la domenica, oppure orari serali che permettono di fare il rito al tramonto, o che coincidono con la pausa pranzo degli impiegati del comune.
Questo però significa aggiungere ai costi del matrimonio anche la tariffa del comune, che a seconda della città e della location può essere importante. Nella mia esperienza le coppie della scorsa stagione che hanno speso meno hanno dovuto versare 300€, quelle che hanno speso di più 2000€.
Nel contesto dell’investimento globale del matrimonio possono rappresentare una spesa di poco conto e potresti pensare “Tanto 2000€ in più o in meno non mi cambiano la vita”, ma molte coppie contestano il fatto di non avere servizio di valore in cambio di questo denaro.
Non voglio entrare nel merito dei costi per il comune, ma di fatto c’è una persona (non necessariamente il sindaco, ma anche un qualsiasi impiegato) che viene il giorno del matrimonio a portare il foglio con l’atto e la fascia. Alcune volte si occupa del matrimonio civile (che ti ricordo dura circa tre minuti, come puoi vedere in questo video), altre aspetta che lo faccia il delegato, che sia un celebrante professionista o un amico degli sposi.
Poiché per legge avrebbe fatto la stessa cosa gratis nel comune di residenza degli sposi e in orario di ufficio (tolti i 16€ di marca da bollo) molte coppie ritengono che 2000€ o anche solo 300€ siano troppe per la trasferta e pochi minuti di lavoro fuori orario. Meglio quindi rinunciare a unire i due riti e destinare questi soldi ad altro.
Le location autorizzate per il rito civile sono ancora poche
Fare i due riti insieme riduce drasticamente il numero di location tra cui scegliere. Infatti il rito civile si può svolgere solo in un luogo autorizzato, vale a dire dichiarato ufficialmente sede distaccata del comune per quanto riguarda i matrimoni. Questo può darti la possibilità di sposarti in posti splendidi, come castelli e ville storiche, ma esclude tantissimi scenari di grande bellezza.
Voglio sottolineare, a scanso di equivoci, che non puoi chiedere tu l’autorizzazione solo per il tuo matrimonio. Se la location non è autorizzata non puoi farci niente. E le location autorizzate sono poche. Questo è il motivo per cui tante coppie preferiscono fare il rito simbolico nello scenario dei loro sogni e poi il rito civile a parte.
In questo modo il matrimonio può essere davvero celebrato ovunque. Anche nel giardino di casa tua, in un bosco, sulla spiaggia o in qualunque posto ti faccia battere il cuore. A volte questa libertà è il punto di partenza per creare riti davvero non convenzionali. Per esempio in biblioteca, a teatro, su un campo da golf, sul tram, all’acquario o al museo…
È facile capire che in questo caso il rito può essere personalizzato ancora di più, perché si può scegliere un posto che ha un significato per gli sposi, come quello del primo incontro, del primo bacio o della proposta.
Forse un giorno le cerimonie laiche verranno equiparate a quelle protestanti o di altre religioni diverse dalla cattolica e si potranno svolgere dappertutto. Per il momento non essere credenti (o non potere/volere per quasiasi motivo sposarsi con una cerimonia religiosa) è ancora un handicap in Italia, e quindi ci sono queste restrizioni.
Non sempre una cerimonia civile è ciò che gli sposi vogliono
Al di là delle situazioni un po’ borderline, in cui la coppia in realtà non può sposarsi civilmente (perché uno dei due non ha ancora ottenuto il divorzio, per esempio) e quindi la cerimonia simbolica ha semplicemente il valore di promessa di sposarsi appena possibile, ci sono tanti casi in cui gli sposi non ci pensano proprio a unire i due riti.
Questo perché vogliono essere liberi di gestire il loro matrimonio come preferiscono. Tieni presente infatti che non sempre i rapporti con il comune sono idilliaci, per usare un eufemismo. Da un lato è anche comprensibile che il comune dia delle direttive, dall’altra spesso entra troppo nel merito dei preparativi.
Potresti trovarti a dover combattere con il comune perché non sono disponibili nel giorno e nell’orario che vuoi tu, oppure perché il funzionario vuole prima leggere e approvare il testo della tua cerimonia simbolica, le tue promesse e i discorsi degli amici. O ancora, possono darti un tempo massimo (di solito molto ridotto) e dirti che devi terminare il rito entro quei minuti, perché poi il sindaco o chi per lui deve andare a sposare altre persone in un’altra location.
Mi è capitato anche di incontrare ufficiali di stato civile che avevano un comportamento tutt’altro che ufficiale e professionale. Il numero delle volte in cui sono arrivati in ritardo (anche più di un’ora) non si conta, ma non solo. Ho visto impiegati comunali delegati dal sindaco presentarsi in pantaloncini da mare, masticare la gomma, fumare, parlare al telefono durante la cerimonia, mettersi a raccontare i fatti loro o a lamentarsi con gli invitati del caldo e del fatto che erano costretti a lavorare di sabato invece di andare al mare. Oppure ho visto sindaci usare la cerimonia come un comizio elettorale, facendo propaganda politica davanti agli sposi scioccati.
Ora, questi esempi sono dei casi limite ovviamente. Ci sono tante persone estremamente professionali. Purtroppo però sono molto diffusi e quindi è letteralmente un terno al lotto trovare un comune in cui prendono a cuore il tuo sogno e ti aiutano a realizzarlo. Anche perché, va detto, i preparativi di solito sono lunghi quindi nel frattempo il funzionario più disponibile può andare in pensione o trasferirsi, il sindaco può concludere il suo mandato e così via.
Per questo tante coppie preferiscono non correre il rischio.
Ora che abbiamo esplorato le tre ragioni principali per fare questa scelta, approfondiamo la questione emozioni.
Separare la cerimonia civile dalla cerimonia simbolica riduce l’emozione?
La risposta qui è, come spesso accade, “dipende”. Dipende da come è fatta la cerimonia simbolica. In linea generale, se è scritta e organizzata bene questo problema non si pone nemmeno. Si tratta di due emozioni diverse, ma una non esclude l’altra. Il rito civile è un atto pubblico indispensabile e certamente puoi emozionarti quando firmi l’atto di matrimonio, ma ancora di più ti emozionerai quando vi scambierete le promesse, ascolterete le dediche dei vostri amici, verrete festeggiati dalla vostra comunità riunita con le parole e i gesti che vi rappresentano di più.
Quando spiego questa doppia emozione faccio sempre l’esempio della casa. Il rito civile è come andare a firmare l’atto dal notaio. Certo, è un momento importante, ma non puoi certo considerarlo romantico e coinvolgente. La cerimonia simbolica è come il primo momento in cui entri nella tua casa nuova da proprietario. Pensa di averla acquistata insieme alla persona che stai per sposare. La prima notte insieme, il primo pranzo preparato nella nuova cucina, la prima lettera nella cassetta della posta.
Ecco, la cerimonia simbolica è un insieme di “prime volte” molto importanti ed emozionanti. La prima volta che tu e la persona che ami vi incontrate al tavolo di celebrazione, dopo il corteo nuziale che ha valorizzato l’ingresso, la prima volta in cui dichiarate il vostro amore davanti a tutti e venite veramente riconosciuti da tutti come una famiglia. Noi importa se avete firmato le carte prima, o se lo farete dopo. Nessuno può toglierti questa emozione.
Se vuoi assicurarti che tutto funzioni per il meglio ti consiglio di:
- Non ripetere nel rito civile le cose che farai nel rito simbolico
Questo è piuttosto semplice perché in realtà il rito civile di base non prevede musica, fiori, scambio delle fedi, letture o promesse. Alcune persone cercano di inserirli a forza per allungare il brodo, ma il risultato è quasi sempre terribile. Tu assicurati di lasciare il rito civile puro: un momento ufficiale in cui certificare la vostra volontà di sposarvi e firmare le carte. Fine. Non farti prendere dalla smania di avere due allestimenti floreali, due vestiti da sposa, due ricevimenti, due partecipazioni ecc.
Anzi, sarebbe meglio non affollare l’ufficio del comune. Ci sarete voi e i testimoni. Se proprio non puoi farne a meno puoi invitare i genitori ad assistere al momento della firma, ma tutti gli altri parteciperanno al rito simbolico.
- Non ripetere nel rito simbolico le cose che farai nel rito civile
Molte persone interpretano il rito simbolico come una replica del rito civile, ma non c’è niente di più sbagliato. Prima di tutto, se vuoi ingannare gli invitati sappi che non è possibile. Il fatto che è una replica si scopre sempre. In secondo luogo, rende la cerimonia più brutta e priva di senso. Una recita che non valorizza la tua storia d’amore.
Quindi nel rito simbolico non dovrai inserire la lettura degli articoli del codice e dell’atto di matrimonio. È un vero autogol che manderebbe a monte i tuoi sforzi.
- Assicurati che la cerimonia simbolica sia scritta adeguatamente
Questo è il punto cruciale, perché se il rito laico risulta solo un ammasso di parole vuote e disorganizzate, sarà un’esperienza poco emozionante e per niente coinvolgente per gli invitati. Ricorda sempre che la location, i fiori, la musica e tutto quello che hai organizzato sono una grande promessa. Uno scenario incantevole fa presagire che si vivrà un’esperienza indimenticabile.
Quando invece la promessa viene disattesa perché il rito è lasciato al caso e all’improvvisazione, la delusione è ancora più forte. Allora sì che ti viene da pensare “Era meglio fare solo il rito civile da tre minuti e via”.
Tieni presente che, in media, una cerimonia ben costruita è fatta di 27 parti diverse che devono essere perfettamente armonizzate tra loro, per non risultare appiccicate, forzate e banali.
Per quanto riguarda quest’ultimo punto, posso aiutarti.
Infatti il mio lavoro è proprio scrivere (e se vuoi celebrare) testi unici e personalizzati per rendere indimenticabile le cerimonie nuziali (simboliche o civili). Il mio metodo, Cerimonia VIP, parte da un percorso con gli sposi, che mette al centro la loro unicità. In questo modo siete parte integrante del processo creativo e la tua cerimonia sarà tecnicamente perfetta, ma anche completamente e profondamente tua.
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A presto!
Claudia