Ti sposi in una location autorizzata per il rito civile? Ecco la difficoltà che non ti aspetti

Dall’inizio dell’anno ho ricevuto diverse telefonate da mie coppie di sposi che hanno scelto per la loro cerimonia nuziale una location autorizzata. Intendo una struttura, per esempio una sala ricevimenti, che ha ricevuto tramite delibera comunale il permesso per la celebrazione del rito civile. Quindi è, per quanto riguarda i matrimoni, a tutti gli effetti casa comunale. Le telefonate avevano tutte lo stesso tenore: “Claudia, la location non ha più l’autorizzazione!” Ho pensato quindi di scrivere questo articolo per spiegarti:
  • Perché succede questo
  • Come puoi “sentire la puzza di bruciato” in anticipo per non trovarti nei guai
  • Cosa non devi assolutamente fare, a meno che tu non voglia distruggere tutti gli sforzi fatti e rovinare il tuo matrimonio
  • Come puoi risolvere il problema
Se stai pensando di sposarti civilmente in una location autorizzata, o hai già prenotato il tuo rito civile, probabilmente questo sarà l’articolo più utile che leggerai. Ti anticipo che è un discorso un po’ lungo, ma se sarai abbastanza furba da leggere fino alla fine, nulla potrà turbare la buona riuscita del tuo matrimonio.

Perché una location autorizzata per il rito civile perde la sua autorizzazione?

Prima di tutto vediamo cosa c’è alla base di questa brutta sorpresa. È infatti iniziata una tendenza che porterà sempre più location a dire addio all’opportunità di fare riti civili ufficiali. Di base, le autorizzazioni comunali non sono eterne. Nella maggior parte dei casi si rinnovano di anno in anno. Tantissime coppie però, iniziano ad organizzare il matrimonio in un anno solare diverso da quello della cerimonia, quindi il rischio che la situazione cambi è concreto. Si possono distinguere alcuni casi tipici.

Location che NON erano autorizzate e fanno finta di perdere i permessi

Per molti anni i titolari delle sale ricevimenti hanno mentito ai loro sposi. Alcuni per ignoranza (non sapendo distinguere un rito civile da un finto rito civile e da un rito simbolico). Altri per semplici interessi economici. Tante volte mi sono sentita dire “Ci hanno assicurato che fanno tanti riti civili”, quando in realtà non era vero. Facevano cerimonie non legalmente valide (in alcuni casi SENZA che gli sposi lo sapessero). Nella maggior parte dei casi dei teatrini senza senso. Con un attore vestito da sindaco o con il sindaco stesso che fa la replica del rito e cerca di farsi “notare” (o per meglio dire “votare”). Qualcuno ha deciso di smetterla di prendere in giro i propri clienti. Per non perdere la faccia ha preferito dire “Non abbiamo più l’autorizzazione”. Perché “Non l’abbiamo mai avuta e vi stavamo dicendo un mare di fesserie” suonava male. Questo è un caso limite, ma purtroppo non in senso positivo. Dalla mia esperienza la maggior parte continua ancora a insistere sulla via della falsità. Faccio spesso con le mie coppie la verifica dei requisiti di legge delle location, e so bene che sono pochi quelli che decidono di deviare su una strada più sincera e professionale.

Location che hanno perso l’autorizzazione per volere del comune

Ci sono però effettivamente delle strutture che avevano tutte le carte in regola per il rito civile ufficiale. Purtroppo i permessi non sono stati rinnovati. Questo succede perché, sul momento, al comune era sembrata una buona idea. Dopotutto l’autorizzazione significa che nelle casse comunali entrano dei soldi ad ogni matrimonio. Col tempo però si sono resi conto che non poteva andare avanti così. Le ragioni tipiche sono:
  1. Si sono trovati immersi nelle polemiche: “Perché quella sala ricevimenti sì e quell’altra no?” e non hanno saputo come tirarsene fuori.
  2. È cambiato il sindaco o sono cambiate alcune dinamiche interne per cui non è più conveniente fare matrimoni fuori.
  3. Hanno capito che l’autorizzazione comporta una montagna di lavoro in più, che si concentra nel week end e d’estate.
Per te il tuo matrimonio è unico, ma ogni giorno, soprattutto nel periodo estivo, ci sono tantissimi riti nuziali. Conosco sale ricevimenti che fanno 200 matrimoni all’anno, e comuni in cui si trova più di una sala di questo tipo. Per ogni matrimonio (anche in caso di delega), qualcuno del comune è responsabile di portare i registri e la fascia e di controllare che tutto si svolga correttamente. Significa che il sindaco o un impiegato comunale (o più di uno) non avrà un sabato o domenica liberi da marzo a ottobre e in diversi comuni nemmeno a dicembre, non avrà la possibilità di andare in ferie, o di fermarsi sotto le feste. Senza contare il costo degli straordinari. Per questo, tanti comuni si accorgono che non è poi così conveniente dare le autorizzazioni, e decidono di revocarle alla prima occasione.

Location che hanno perso l’autorizzazione per loro scelta

Anche per le sale ricevimenti del resto, non è una passeggiata. All’inizio c’è stata una corsa ad accaparrarsi i permessi. Perché tanti credevano così di sconfiggere la concorrenza. L’idea dominante era “Se io ho l’autorizzazione e XXX no, le coppie verranno da me”. Dove XXX è il nome della location vicina, quella che percepiscono come avversario commerciale. Sulla carta è un ragionamento che ha senso, ma nella pratica non funziona così, perché semplicemente:
  1. Non appena anche XXX ha l’autorizzazione (e se la procurerà prima possibile, perché non è logico che rinunci a competere sul mercato) il ragionamento viene meno.
  2. Se la tua location non piace alle coppie (perché non rappresenta il loro ideale estetico, oppure perché nel tuo ristorante si mangia male, o per mille altri motivi) non basta l’autorizzazione a convincerle. L’autorizzazione è la ciliegina sulla torta. Se la torta non è buona, non c’è ciliegina che tenga.
Inoltre, anche in questo caso, la gestione della struttura si complica. Prima gli invitati arrivavano dopo il rito, con calma, per il ricevimento. Ora sono lì un bel po’ prima. Significa che la struttura deve essere pronta (pulita e allestita) prima. Significa che il personale deve arrivare prima e lavorare più ore. Quindi costa di più e porta una serie di complicazioni a catena. Quella che sembrava una meravigliosa idea per distruggere la concorrenza, si rivela un boomerang. Il livello qualitativo del servizio scende, il prezzo sale. E la stagione va peggio di quella precedente. Quindi per prima cosa l’anno dopo si torna alle origini: niente più riti civili.

Come fare ad accorgertene prima?

Di base, ti avviso, succederà sempre più spesso. Non voglio fare la Cassandra della situazione, ma da quello che sto vedendo le location autorizzate si ridurranno a ritmo vertiginoso, così come sono aumentate. Ovviamente, tu che avevi prenotato quella location ti trovi con una bella gatta da pelare, quindi sarebbe utile riuscire a prevederlo in tempo per correre ai ripari. Alcuni “sintomi” che devi considerare sono:
  • Il numero di matrimoni che quella location fa all’anno
  • La quantità di location vicine che ottengono l’autorizzazione
  • Il rimpasto politico negli uffici del comune
  • L’aumento dei prezzi della location
Se una struttura alza i prezzi significativamente, è spesso segno che si è resa conto di non farcela con il suo attuale tariffario. Può essere perché ha aumentato il livello dei prodotti e servizi, certo. Ma può anche essere segno di una aumentata complessità nella gestione dei suoi eventi. Quindi se stai notando queste “spie d’allarme” la tua sala ricevimenti potrebbe presto rinunciare all’autorizzazione.

Che fare se la tua location ha perso l’autorizzazione?

Veniamo adesso all’argomento che ti sta più a cuore. Che fare se succede a te? È importante che tu capisca molto bene quello che NON DEVI fare. L’errore più grave è fare finta di niente. Se trasformi la tua vera cerimonia civile in una replica o un finto rito civile, ti stai dando la zappa sui piedi da sola. Il risultato sarà una cerimonia che svilirà la tua storia d’amore e tutti i tuoi sforzi. Inoltre il finto rito NON convincerà i tuoi invitati (perché tu sei convinta di averli ingannati, ma non sono così stupidi come credi) e ti tirerà addosso una valanga di critiche. “Ah, mi ha detto Marietta che qui non si possono fare i riti civili, che pagliacciata questo matrimonio!” “Mica mi ha convinto tanto questa cerimonia…” “Chissà che cosa hanno da nascondere, visto che si sono sposati per finta!” “Io il regalo non gliel’ho fatto, mica sono sposati per davvero!” Aspettati questo tipo di commenti, che ovviamente verranno detti alle tue spalle, mentre gli invitati ti sorridono educatamente e ti dicono che è stato “tutto bellissimo”. La soluzione è fare due cerimonie, DIVERSE. Quella in comune (anche lo stesso giorno, se proprio ci tieni) e quella in sala. La prima sarà svolta in forma rapida e privata (tanto per fare un rito civile bastano 3-4 minuti). La seconda sarà svolta in sala e NON avrà NIENTE del rito civile. Niente finta fascia, niente finta lettura degli articoli, niente finti registri da firmare. Niente di tutto questo. Due cerimonie, dichiaratamente separate, una per adempiere agli obblighi di legge, l’altra per celebrare il vostro amore (esattamente come si faceva tanti anni fa per i matrimoni in chiesa, quando non avevano valore legale e bisognava sposarsi prima in comune). De resto, se la tua cerimonia è fatta bene, non ha bisogno di finzione. E per fatta bene intendo scritta con cura, incentrata su di voi, appropriata alla mentalità delle vostre famiglie. Insomma cucita sulle vostre necessità. Lo so, è difficile organizzare una cerimonia nuziale che abbia successo e sia all’altezza dei tuoi sogni. È difficile rassicurare e convincere tutti, superare le diffidenze. È super-difficile capire cosa scrivere, come montare i vari pezzi perché siano efficaci, quale tono di voce usare e così via.

Per questo ti offro il mio aiuto

Io ho studiato il mio metodo appositamente per questo scopo. Scrivere cerimonie autentiche, intense e su misura. Se ti affiderai a me, il tuo rito civile personalizzato sarà incantevole. E continuerà ad esserlo anche se dovremo modificarlo perché la location ha perso l’autorizzazione. Così come è stato per le mie coppie, è un’eventualità che non ti preoccuperà e che non toglierà nulla alla tua gioia e soddisfazione. Per maggiori informazioni, compila il form che trovi qui sotto, verrai ricontattata al più presto per una prima valutazione del tuo caso:

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Chi sono

Claudia Carbonara, officiante professionista per cerimonie simboliche e civili, matrimonio all’americana, unioni civili o rito laico-umanista, con base a Varese (Lombardia) e Bari (Puglia), insieme alla mia squadra celebro in tutta Italia. Servizio di celebrante, servizio cerimoniere di nozze, stesura testi e consulenza per cerimonie nuziali personalizzate. Formazione per officianti di nozze.

Dove lavoro

Il servizio di stesura testo per cerimonia civile o simbolica si può svolgere online ed è dedicato agli sposi di tutto il mondo.

Per quanto riguarda la celebrazione, ho scelto di concentrarmi sull’Italia. Negli ultimi anni io e il mio team abbiamo celebrato cerimonie civili e simboliche nelle province di:

Agrigento, Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Bari, Barletta, Benevento, Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Brindisi, Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Firenze, Foggia, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Latina, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Matera, Milano, Modena, Monza, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Siena, Sondrio, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Treviso, Trieste, Varese, Venezia, Verona, Vicenza, Udine.

Quanto costa una cerimonia civile o simbolica?

Si tratta di uno dei servizi principali del matrimonio e devi dedicare a questa voce il giusto peso nel tuo budget plan. Non fidarti di chi ti promette meraviglie per poche centinaia di euro!

Affidarsi a un professionista esperto e competente ha certamente un costo, ma vivere una cerimonia emozionante, unica e indimenticabile non ha prezzo.

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