Tantissime ragazze mi scrivono per chiedere informazioni sulle mie cerimonie ed hanno tutte lo stesso cruccio.
“Se faccio due cerimonie, una al Comune e l’altra simbolica nella sala ricevimenti, non rischio di perdere le emozioni?”
Posso capire da dove deriva questa paura. Immaginano di entrare in comune con tanto di musica, abito da sposa e parenti emozionati per fare il rito civile (o unione civile). E poi di replicare il tutto in un altro giorno nella location che hanno scelto. E quindi pensano che la prima cerimonia assorbirà tutta l’emozione e che durante la seconda cerimonia saranno poco coinvolte, perdendo l’opportunità di godersela come meritano.
Hai anche tu le stesse preoccupazioni?
Allora prestami la tua attenzione perché oggi voglio riflettere con te su questo argomento. Ti aiuterò a superare una volta per tutte questo dubbio, sfatando alcuni miti che riguardano la doppia cerimonia e proponendoti alcune strategie efficaci per risolvere il problema.
Ogni cerimonia è una doppia cerimonia
Non tutti sanno che in ogni matrimonio tradizionale, sto parlando dei matrimoni in chiesa, di fatto avvengono due cerimonie.
La prima è la Messa, il rito che unisce gli sposi dal punto di vista spirituale. La seconda è la cerimonia civile, che si fa in chiesa mente gli invitati sono fuori ad attendere l’uscita degli sposi per il lancio del riso.
Quei tre minuti che avvengono quasi di nascosto in chiesa, alla sola presenza del sacerdote, degli sposi e dei testimoni, sono praticamente identici al rito civile che anche tu dovrai fare quando andrai al Comune. Come vedi, quindi, la doppia cerimonia non è qualcosa di strano e non mette in discussione le emozioni.
Probabilmente adesso starai pensando qualcosa di simile:
“Non è la stessa cosa, perché nel rito in chiesa la parte emozionante viene prima di quella burocratica!”
Ed hai ragione, perché la conformazione della cerimonia tradizionale è ideale in questo senso. Tutte le emozioni sono salve perché nella prima parte del matrimonio ci sono i momenti intensi. Quelli che hai sempre immaginato: il tuo ingresso, lo scambio delle promesse e delle fedi.
Uno schema della cerimonia che funziona
Un modo per cancellare la tua paura di perdere le emozioni è quindi cercare di avvicinarsi il più possibile a questa struttura. Prima la parte emozionante, poi la parte più fredda.
Per fare questo hai bisogno di alcuni ingredienti fondamentali:
Una location che sia casa comunale
Vuol dire che il ristorante o la spiaggia, o il giardino in cui vuoi sposarti devono essere autorizzati dal Comune. O meglio che devono risultare come sede distaccata dell’ufficio comunale.
A scanso di equivoci voglio ricordarti che non sei tu a dover chiedere l’autorizzazione, e che questa non viene concessa per il singolo matrimonio. Una location è autorizzata oppure non lo è.
Quindi, prima di tutto, potresti restringere la tua ricerca location soltanto a quelle strutture che il Comune ti ha indicato come sedi distaccate e autorizzate. Devi recarti presso il Comune a chiedere quali sono (se ce ne sono).
Ti raccomando di non chiedere ai titolari della sala. O meglio di non fidarti della loro parola, ma di fare sempre un controllo. Perché molti sono poco esperti nella materia o hanno tutto l’interesse a dirti una bugia per indurti a scegliere quella location. Purtroppo molte coppie si sono trovate vittime di titolari di location poco onesti.
Collaborazione con il comune
Il secondo ingrediente che ti serve è un sindaco o un responsabile dell’ufficio di stato civile con una mentalità aperta e disposto a farti personalizzare la cerimonia.
Ti sembrerà un aspetto di poco conto, ma non hai idea di quanti sono ancora i sindaci che non accettano alcun tipo di personalizzazione oppure che pretendono di essere loro a decidere quali personalizzazioni inserire.
In un mondo ideale, dovresti sentirti dire frasi come queste:
“Il matrimonio è il vostro e voi siete liberi di personalizzare la vostra cerimonia” (detta ad Arianna)
“L’unica parte che non potete modificare è quella strettamente collegata agli aspetti legali e burocratici, ma tutto il resto è libero” (detta a Luca)
“Saremo felici di partecipare alla vostra cerimonia, e coordinarci con il celebrante delegato” (detta a Marco)
In realtà, potresti sentire frasi come queste:
“La cerimonia deve durare al massimo 10 minuti perché poi abbiamo da fare” (detta a Simona)
“Potete fare quello che volete, ma solo dopo che noi ce ne siamo andati” (detta a Giusy)
“Non concediamo la delega perché il sindaco vuole essere sempre lui a parlare alle cerimonie. Sa, tra poco ci sono le elezioni…” (detta a Felice)
“Al massimo potete scambiarvi le fedi ma non potete aggiungere nient’altro al rito civile. Se volevate un matrimonio bello, potevate sposarvi in chiesa.” (detta a Laura)
E così via.
Quindi questo ingrediente fondamentale è rarissimo. La disponibilità e l’apertura mentale delle persone che lavorano al Comune non sono scontati.
Per fortuna si trovano persone splendide che sono ben disposte verso gli sposi. Però purtroppo insieme a loro ci sono ancora tante mele marce. Insomma, è opportuno che tu indaghi.
Se trovi le persone giuste ci possono essere tre possibili soluzioni:
- Ti concedono la delega per eleggere un celebrante di tua fiducia, che potrà svolgere insieme sia la parte personalizzata che quella del rito civile vero e proprio. Saranno celebrante una di seguito all’altra così come avviene per il matrimonio in chiesa.
- Si concorda una concelebrazione. Una cerimonia in cui il celebrante di tua scelta si occupa di tutta la parte personalizzata e poi passa la parola al sindaco o ad un altro funzionario per il rito civile.
- Si fanno due cerimonie staccate, una dietro l’altra. Quindi il funzionario del Comune non è presente dall’inizio della cerimonia, ma vi raggiunge soltanto quando è terminata la parte personalizzata per dare inizio subito dopo al rito civile standard.
Quando la doppia cerimonia è l’unica soluzione?
Ci sono vari motivi per cui la collaborazione che ti ho illustrato non è possibile. Se per esempio non hai trovato una location personalizzata autorizzata, oppure non hai trovato alcuna disponibilità da parte del sindaco.
L’unica soluzione alla tua portata è quindi fare due cerimonie separate in due momenti diversi.
E qui i dubbi che avevi sulla possibile perdita di emozioni tornano a tormentarti ancora più forte, vero?
Lo so bene, quindi ecco alcuni consigli per uscire da queste sabbie mobili. Prima di tutto devi evitare assolutamente gli errori tipici.
Il rito simbolico non è una replica della cerimonia civile
Tanti ti proporranno di indossare una finta fascia e venire a dire di nuovo quello che è stato detto nel rito civile. Ci sono anche alcuni sindaci che, con tanto di fascia autentica, potrebbero prestarsi a questo tipo di teatrino.
In questo modo, però, tutto quello che temi si avvererà.
Vivrai due cerimonie identiche e ovviamente nel secondo caso ti annoierai e non potrai goderti le emozioni che sogni di provare.
Senza contare il fatto che gli invitati se ne accorgono SEMPRE, quindi tutti penseranno che ti stai sposando per finta.
Quindi il primo passaggio da fare è cancellare dalla tua mente questa sciocchezza della replica. È solo uno stratagemma usato da chi non sa quello che fa, e porta solo a risultati imbarazzanti.
Perché il tuo rito nuziale abbia successo, devi ricordarti che si tratta di due cerimonie estremamente diverse. Tanto quanto la Messa è diversa dal rito civile che avviene in chiesa al termine della funzione.
Cerimonia simbolica non significa cerimonia finta. Significa cerimonia incentrata sui simboli (lo scambio delle fedi, il rito di unione, il lancio del riso ecc).
I due riti (civile e simbolico) non hanno e non devono avere elementi in comune.
Quindi, se opterai per due cerimonie, la soluzione più efficace è quella di celebrare il rito civile così com’è.
Senza aggiunte. Nel rito civile NON vanno le promesse, lo scambio delle fedi, la musica, le letture, ecc. Non devi aggiungere assolutamente niente, ma lasciare soltanto quei tre minuti indispensabili per quanto riguarda la burocrazia e trasferire nella cerimonia simbolica tutte le emozioni più belle che vuoi provare.
Per intenderci, solo il giorno della cerimonia simbolica farai il tuo ingresso con il papà, indosserai il tuo abito da sposa, ascolterai la marcia nuziale di cui ti sei innamorata, reciterai la promessa che hai scritto e donerai al tuo sposo la fede.
Proprio come avviene per il matrimonio in chiesa, avrai due cerimonie in cui ci sono elementi completamente diversi.
Il rito civile non richiede invitati
Perché il rito civile sia valido e voi siate sposati legalmente, è necessaria soltanto la presenza di voi due e di due testimoni. Non servono invitati, genitori, nonni eccetera eccetera.
E se proprio i vostri genitori vogliono assicurarsi di controllare che abbiate effettivamente firmato l’atto di matrimonio, fai in modo che siano presenti solo loro. Insomma, rendi questo momento separato e diverso dalla cerimonia simbolica.
Dopotutto si tratta di un atto pubblico, che non richiede grandi fanfare. È come se andassi a firmare il rogito di una casa dal notaio. Certamente sarebbe un momento ufficiale ed importante, ma non inviteresti nessuno.
Quel giorno, per andare in Comune, potrai indossare un abito normale. Vanno bene anche i jeans. E dovrai trascorrere circa tre minuti nell’ufficio preposto. Il tempo di ascoltare la lettura degli articoli di legge e dell’atto di matrimonio e mettere due firme.
Come vedi si può fare anche in un giorno di lavoro, chiedendo un breve permesso, o ritagliandoti un attimo nella tua agenda dei preparativi.
L’ordine delle cerimonie non è obbligatorio
La maggior parte delle coppie sceglie di fare prima il rito civile e dopo quello simbolico, ma non ci sono obblighi. Potresti anche fare il contrario. Quindi festeggiare il tuo matrimonio con rito simbolico e qualche giorno dopo andare a svolgere le formalità burocratiche in comune.
La scelta è soltanto tua.
Uno degli aspetti che sono più sgraditi alle spose, di questo tipo di soluzione, è il fatto che poi sugli atti ufficiali la data del matrimonio sarà ovviamente quella del matrimonio civile e non quella del giorno che loro desiderano festeggiare e ricordare.
Dal mio punto di vista, è un problema assolutamente di poco conto. Perché tu puoi scegliere di festeggiare il tuo anniversario nel giorno che preferisci e quello che c’è scritto sul certificato di matrimonio non te lo impedisce di certo.
Far combaciare le date
Se vuoi evitare questa piccola discrepanza, comunque, il modo c’è.
Puoi seguire l’esempio di tante coppie di miei sposi che, come te, non apprezzavano questa disparità di date e quindi hanno scelto di fare le due cerimonie nello stesso giorno.
- Esempio 1: andare in Comune la mattina, poi rientrare a casa e dedicarsi ai preparativi (trucco, parrucco ecc). Svolgere la cerimonia simbolica nel pomeriggio e a seguire il banchetto. Con una buona pianificazione della giornata è una soluzione semplice e che accontenta tutti.
- Esempio 2: fare la cerimonia simbolica in sala con tutti gli invitati e poi, quando vi allontanate per fare il servizio fotografico, portare con voi i testimoni e fermarvi in Comune per il rito civile. Facile soprattutto se il Comune è vicino al luogo del ricevimento.
Entrambe queste soluzioni sono facilmente praticabili e non c’è il rischio di perdere emozioni per strada.
Come vedi la tua preoccupazione si può cancellare con molte strategie diverse.
Quindi ti consiglio di non sprecare energie in questi timori perché potresti trascurare l’elemento chiave di tutto il matrimonio.
L’aspetto più importante della tua cerimonia.
Sei sicura che il tuo rito simbolico sarà veramente emozionante?
Perché io sarei pronta a scommettere che hai in mente soltanto la tua entrata e qualche piccolo flash su cosa avverrà nella cerimonia, ma non hai assolutamente idea di come il rito deve svolgersi.
Non sai come costruirlo, per rendere veramente giustizia ai tuoi sogni e ai tuoi desideri, per coinvolgere le persone a te care, sciogliere le diffidenze, fare contenti i genitori e soprattutto rendervi felici, orgogliosi e più innamorati che mai.
Fai un piccolo esame di coscienza. Sono certa che ti renderai conto che, per alimentare i tuoi timori di perdere le emozioni che proverai, hai dimenticato la domanda più importante.
Come farai a creare una cerimonia in grado di darti quelle emozioni?
Per tua fortuna, in questo posso aiutarti io.
Il mio lavoro è proprio guidare le coppie nella creazione della cerimonia più adatta a loro, scrivere il testo che li rappresenta meglio e che li emozionerà di più e quindi celebrare il rito, con la delega del sindaco o in collaborazione con lui in uno dei modi che ti ho descritto.
Per maggiori informazioni, e per sapere se la data che ti interessa è ancora libera, puoi compilare il modulo contatti che trovi qui e scoprire di più su mio metodo di lavoro.
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A presto
Claudia