Abbiamo parlato tanto delle famiglie che sono scettiche nei confronti delle cerimonie non convenzionali e che spingono verso il matrimonio tradizionale in chiesa, ma non sono loro i tuoi veri nemici.
I parenti retrogradi infatti si dividono in due grandi categorie, che devi conoscere per poterle affrontare:
- Persone preoccupate
Rientrano in questa categoria tutti coloro che temono che la cerimonia all’americana non sia la scelta giusta per te, che hanno dei pregiudizi inculcati loro dalla società, che temono che tu faccia (o di fare loro stessi) brutta figura.
Queste persone sono accomunate dal fatto di volere il tuo bene. Infatti non è per cattiveria che ti ostacolano, stanno dando semplicemente sfogo alla loro ansia. Il loro fine non è sabotarti (anche se poi a conti fatti è proprio quello che fanno), sono convinti di agire per il tuo bene e per il bene della famiglia.
- Persone invidiose
Rientrano in questa categoria tutti coloro che temono che la cerimonia all’americana sia spettacolare, emozionante e coinvolgente. Sanno quanto te che è una scelta fuori dal comune che può veramente fare la differenza e rendere il tuo matrimonio indimenticabile.
Qual è il problema?
Loro non vogliono che il tuo matrimonio sia indimenticabile! Forse non vogliono esattamente il tuo male, ma saranno soddisfatte se le tue nozze saranno banali e ordinarie.
Spesso di tratta di persone che si sono già sposate in maniera tradizionale, o che hanno organizzato in questo modo il matrimonio dei loro figli. Il fatto che tu abbia individuato un modo per fare del tuo matrimonio un vero capolavoro non fa che ricordare loro il fatto che hanno perduto un’occasione.
Oppure si tratta di persone che avrebbero voluto una cerimonia all’americana, ma non hanno avuto il fegato di organizzarla, la disponibilità economica o gli strumenti adatti. O che sono stati costretti a soccombere alle volontà di famiglie retrograde o integraliste.
Adesso sperano che il tuo matrimonio non sia un granché, così il loro fallimento sembrerà meno grave e potranno placare i loro rimpianti. Oppure non vedono di buon occhio te, la tua unione o la tua famiglia, hanno delle questioni in sospeso con qualcuno dei tuoi e in qualche modo cercano vendetta.
So che è molto fastidioso avere a che fare con queste persone (ci sono passata prima di te, sia personalmente come sposa, che attraverso gli occhi delle mie spose) e che la tentazione è quella di fare un matrimonio ancora più spettacolare per far ingoiare loro la loro invidia.
Tieni presente tuttavia che ti criticheranno comunque, anche se sarà tutto perfetto si lamenteranno del fatto che “è troppo perfetto” (l’ho sentito dire veramente dalla zia di una sposa) e inventeranno problemi inesistenti e fantasiosi in stile “ho scoperto di avere le doppie punte, sicuramente è colpa di qualcosa che ho mangiato al matrimonio”.
Scherzo, ma non troppo. Voglio semplicemente dirti che combattere con queste persone è come combattere con i mulini a vento e che devi imparare a distinguere le critiche vere da quelle inventate perché non c’è niente da criticare.
Se riesci a fare questo non ti farai distrarre dai tuoi veri nemici, che non sono i tuoi invitati.
Il tuo vero, insospettabile, nemico
Sono i tuoi fornitori.
Sì, hai capito bene. I tuoi nemici sono il titolare della location, il fotografo, il fiorista, i musicisti… sì, anche la wedding planner.
Prima che tu scappi a gambe levate voglio rassicurarti: non vogliono sabotarti intenzionalmente. Lo fanno inconsciamente, anche loro certi di essere nel giusto.
Vedi, i fornitori del settore sono abituati ad avere a che fare con un altro tipo di sposa, priva della mentalità aperta e dell’autonomia di pensiero che hai tu.
Qui sto camminando su un sentiero molto pericoloso, perché questo è uno di quegli argomenti che generano ondate di malumore. Però se mi segui lo sai come sono fatta, sono campionessa olimpionica di tuffo nei gineprai e non potevo farmi sfuggire l’occasione di farti riflettere.
Ti svelo un segreto, tanto per cominciare con il piede giusto: quando nel nostro settore si parla de “La Sposa” si ha di solito in mente una sorta di mostro mitologico. La sposa è un concentrato di sogni e desideri con licenza di uccidere, l’indiscussa protagonista del grande giorno e di tutti i preparativi, una fragile (si fa per dire) creatura ammalata d’ansia la cui ira può abbattersi senza preavviso su chiunque nel raggio di chilometri.
Non per niente suggerisco alle mie spose, quando andiamo in trattativa con qualche nuovo fornitore, di non dimenticare il giusto atteggiamento, un preciso mix di rispetto per il professionista e dedizione integralista al proprio sogno, conditi da una generosa spolverata di faccia di… bronzo e occhioni dolci.
Io lo chiamo: “spietata e coccolosa”.
Spietata e coccolosa
L’origine dei poteri distruttivi della sposa è il tempo trascorso a sognare il suo matrimonio. Ci pensa da quando ha memoria, ha fatto sposare così tante volte Barbie e Ken che ormai anche lui, con il suo cervello di plastica, dovrebbe aver capito che lei è troppo occupata a cambiare lavoro per desiderare una famiglia. Ogni pezzo di stoffa presente in casa, dalla camicia da notte allo straccio per i pavimenti, era utile per diventare un velo, ogni pianta di geranio correva il rischio di diventare un bouquet e il corridoio era consumato a furia di percorrerlo al suono della marcia nuziale.
Ta – dan da da, ta – dan da da…
Crescendo, ogni volta che si è innamorata di qualcuno ha pensato che sarebbe diventato suo marito, non di rado facendo scappare qualche malcapitato non ancora pronto a parlare del futuro. Insomma, come ho letto una volta in un romanzo, “era nata con una fede ideale all’anulare sinistro”.
Indovina un po’. Il settore matrimoni è cresciuto e si è evoluto intorno a questa figura, metodologie di lavoro, servizi e collaborazioni sono nati in modo da soddisfare le richieste de La Sposa, possibilmente prima ancora che le formuli, onde evitare di rischiare crisi di nervi e rappresaglie sotto forma di recensioni feroci, spammate crudelmente su social, portali e forum di settore.
Negli ultimi anni questo meccanismo si è fatto ancora più rigido perché La Sposa ha acquisito un nuovo super potere: pinterest. Quindi ha una lista infinita di desideri e il fanta-matrimonio che ha in testa è dettagliatissimo (e di solito altrettanto illogico e irrealizzabile oltre che, ovviamente, completamente fuori budget).
In questi casi il mantra dei fornitori è “pensaci tu” ed è mio compito indossare i panni di domatrice di spose e trovare un’alternativa praticabile e gradita, oppure dover dire quel “no” che sul momento la porta a regredire all’infanzia e a mettere il broncio piagnucolando “ma io lo voglio!” e che sulla lunga distanza salva il matrimonio.
Riassumendo La Sposa ha queste caratteristiche:
- Sogna il suo matrimonio da quando era in fasce. Vuole nozze da principessa, un abito a meringa, la carrozza con i cavalli bianchi e tutto l’armamentario classico.
- È intransigente, non vuole approfondire le ragioni dei fornitori né farsi consigliare da chi ne sa più di lei. Essendo la protagonista del giorno delle nozze ama ricordarlo e farlo pesare, pesta i piedi quando qualcosa non va come vorrebbe e dice in continuazione “lo voglio”.
- È spalleggiata da una famiglia terrorizzata da lei, dove tutti cercano di assecondarla per evitare le sue sfuriate.
Ti sei riconosciuta? Spero di no! Se così fosse ti consiglio di usare un pizzico di strategia e cambiare un po’ atteggiamento per ottenere il massimo dai tuoi fornitori.
In ogni caso qual è la conseguenza per i fornitori di avere a che fare sempre con questo tipo di sposa? Si rischia ad un certo punto di smettere di ascoltare e di dare per scontato che tutte le spose vogliano le stesse cose.
Aggiungici che per un fornitore è molto più semplice copiare da se stesso. Una sala ricevimenti sarà avvantaggiata nei meccanismi lavorativi se ripeterà all’infinito lo stesso schema testato e collaudato, un fotografo avrà vita più facile se utilizzerà sempre le stesse pose e gli stessi scorci, per un fiorista sarà più comodo lavorare in ferie, i musicisti non dovranno perdere più tempo per le prove se suoneranno sempre gli stessi brani e anche la wedding planner sarà avvantaggiata del fatto di poter organizzare matrimoni molto simili.
Non voglio generalizzare, ci sono molti fornitori di tutt’altra pasta, che ritengono loro dovere aggiornarsi in continuazione e non farebbero mai due matrimoni uguali. È un fatto però che si tratta di rarità, delle perle del settore.
Nella maggior parte dei casi la loro abitudine a fare sempre lo stesso matrimonio rende la loro mentalità ristretta e tendono a replicare il modello del matrimonio tradizionale per non sbagliare e non incorrere nelle ire de La Sposa.
Ma… c’è sempre un “ma”, vero?
Quello che molti fornitori ignorano è che non tutte le spose sono così. C’è una nuova generazione di spose. Sono quelle che non hanno mai desiderato sposarsi, non hanno mai fantasticato sul loro matrimonio e fino a ieri erano concentrate su altro e stavano bene così. Magari single felici, o in una appagante convivenza, qualcuna anche con figli.
Quando non pensavi di sposarti, ma all’improvviso tutto cambia
Poi è successo qualcosa, un amore improvviso, una gravidanza, lui che decide di sposarsi (anche gli uomini vogliono mettere su famiglia, lo sapevi?), una questione burocratica/legale da risolvere o semplicemente un cambio di prospettiva.
Queste ragazze dalla mente libera da condizionamenti e mode, che hanno giurato a se stesse che non si sarebbero mai sposate, ad un certo punto… si sposano. Nella loro testa avviene questo dialogo mentale.
“Ci sposiamo. Ci sposiamo??? Ma che, davvero?”
“E se lo dobbiamo fare, tanto vale farlo bene”
“Ma veramente serve fare tutte queste cose? Ci vuole tutto questo tempo? È così complicato?”
Sono spose che non hanno mai usato pinterest, che organizzano il proprio matrimonio in tre mesi, che non si vogliono far incantare dai luccichii e dai barocchismi del sistema e che non sanno come muoversi perché nel loro dna non è stata impiantata nessuna to do list delle nozze.
Questo secondo tipo di sposa ha queste caratteristiche:
- Vuole godersi il suo matrimonio, avere accanto le persone che ama e collezionare ricordi inestimabili.
- Vuole che tutto sia bello, perfetto e curato, ma i suoi canoni estetici sono diversi da quelli tradizionali, perché anche se è fuori dai circuiti tradizionali ha una mente vivace e curiosa.
- Ha autonomia decisionale nei confronti della famiglia, paga da sola il matrimonio o comunque ha fatto con i suoi genitori patti molto chiari: il matrimonio deve rispecchiare il suo stile e carattere, in barba alle consuetudini.
Ti riconosci in questa seconda descrizione?
Probabilmente, visto che hai scelto una cerimonia all’americana, sei più vicina a questo secondo tipo di sposa. Oppure sei un particolarissimo e unico mix di entrambe, in ogni caso sei una sposa moderna.
Dal fronte fornitori queste situazioni generano problemi su problemi.
Cosa puoi aspettarti durante l’organizzazione della tua cerimonia all’americana
I professionisti del settore nella stragrande maggioranza dei casi non riconoscono la sposa quando non segue i canoni prestabiliti. Non sanno cambiare atteggiamento, non sanno ideare un servizio o prodotto su misura, non sanno nemmeno rinnovare il loro discorsetto di vendita preimpostato, dando per scontato che lei stia mentendo quando dice di non avere un tema o di non volere il quartetto d’archi, il pranzo da dieci portate e i fuochi d’artificio.
“Ma ti pare che adesso una sposa non ha scelto un tema? Ma secondo te? Sicuramente è un trucco per tirare sul prezzo!”
Lo dico? Lo dico: la capacità di adattamento dei fornitori di settore nel 90% dei casi è pari a zero. Le famiglie ci mettono il loro carico, spingendo e tirando per conformare queste spose ribelli con l’idea che la mamma e la suocera hanno del matrimonio (ma di loro parleremo un’altra volta).
“Ma come niente bomboniere? Si devono fare!”
Il risultato è che, dalli oggi e dalli domani, una pressione di qua, una incomprensione di là, le spose di nuova generazione subiscono una trasformazione.
No, non diventano mostri anche loro (non sempre, almeno), ma diventano qualcosa di peggio: l’ombra di se stesse.
Hai presente quei giochi da bambini in cui bisogna mettere dei pezzi di varie forme in fori sagomati? Ecco, a furia di cercare di mettere il pezzo quadrato nel foro rotondo, se si esercita sufficiente violenza e si insiste con abbastanza pazienza, il pezzo quadrato comincia a smussarsi agli angoli.
Quando vengono da me (di solito a metà preparativi, non avendo idea dell’ordine più vantaggioso in cui fare le cose), mi sussurrano piene di vergogna:
“Sai, io non sono una sposa normale…”
Ti è mai passato dalla mente un pensiero simile? Ti sei mai sentita diversa dalle altre, quasi sbagliata?
Allora anche nella tua testa è stato impiantato l’ologramma della “sposa normale” e forse ti senti in qualche modo colpevole di non combaciare con questo ideale.
Sappi che non è assolutamente un ideale, i fornitori si lamentano sempre dicendo che le spose sono isteriche, ma quando magari dicono in giro che fanno matrimoni personalizzati…
La cosa triste è che l’operazione conformismo riesce quasi sempre.
“Non volevo fare il lancio del riso, ma mi hanno detto che è obbligatorio…”
Penso che tu abbia chiaro il concetto. Probabilmente ti chiedi se lo stiano facendo anche con te.
Ecco, per aiutarti meglio, alcuni esempi di questo condizionamento che viene direttamente dai fornitori. In particolare nota se:
- il responsabile della location ti ha suggerito di fare un matrimonio finto, appiattendo in poche parole tutto il tuo progetto e paragonando la tua storia d’amore ad una recita;
- il sindaco si è detto disponibile per fare una replica della cerimonia civile nella location;
- il fotografo non si è preoccupato di chiederti la scaletta della cerimonia, dando per scontato che sia uguale ad un matrimonio civile e negando tutto il tuo lavoro di personalizzazione;
- il fiorista o l’allestitore ha cercato di convincerti che hai assolutamente bisogno di un inginocchiatoio, di un leggio e di qualcosa che richiami la chiesa, incurante di tutte le immagini che gli hai mostrato su come si allestisce una cerimonia all’americana;
- i musicisti ti hanno proposto una scaletta adatta per la messa, con brani sacri inseriti negli stessi momenti in cui dovrebbero trovarsi l’offertorio, la comunione ecc;
- qualcuno ti ha suggerito di stampare dei finti registri o di procurarti una finta fascia tricolore per il celebrante, per far credere che sia un matrimonio civile;
- continuano a chiamare “altare” il tavolo di celebrazione e “chiesa” la zona dove avverrà il rito
- ti hanno consigliato di non dire a nessuno che hai scelto una cerimonia non convenzionale e che la parte burocratica avverrà in altra sede e altro momento.
Non so tu, ma io trovo che questi atteggiamenti siano veramente deleteri. Anche se non lo fanno con cattiveria ti stanno spingendo a conformarti e a “far finta”. Come se non ci fosse abbastanza verità e sincerità nel tuo matrimonio.
Io al tuo posto mi arrabbierei tantissimo e mi offenderei a morte. Ma come si permettono?
Le armi a tua disposizione contro questi nemici del tuo matrimonio
Quello che devi fare per sconfiggere questi nemici è risvegliare in loro il sentimento che li ha portati ad innamorarsi del loro lavoro. Ecco alcune cose su cui potresti fare leva:
- la voglia di aiutare coppie di futuri sposi a coronare il loro sogno d’amore,
- la loro passione nello studiare e acquisire nuove competenze utili per il loro lavoro
- il loro desiderio di fare bella figura, arricchire il loro portfolio, diventare appetibili per coppie più moderne
- la loro curiosità e voglia di aggiornarsi e sperimentare cose nuove
Non tutti reagiranno positivamente, ma se li hai scelti con attenzione e non sono dei truffatori o delle capre, dovresti riuscire a smuoverli un po’. In caso di emergenza… fai capricci e fai loro credere di essere una Sposa del peggior tipo (io non ti ho detto niente, intese?). Ricorda: spietata e coccolosa.
Sono anni che lotto contro questa tendenza a fare matrimoni in serie e sono anni che “risveglio” fornitori dal loro torpore, ma la strada è ancora lunga. Quello che più conta è che tra le famiglie preoccupate o invidiose e i fornitori retrogradi la tua luce rischia di affievolirsi.
Forse ti è già capitato di avere dei dubbi e di chiederti se il tuo desiderio è realizzabile o se stai facendo una cosa completamente illogica come loro vogliono farti credere.
Forse ti chiedi se devi tenere nascosto il tuo progetto e assecondare chi ti vorrebbe far fare un matrimonio falso, ingannando i tuoi invitati e tradendo soprattutto te stessa, la tua personalità e il tuo amore.
So che è difficile, ma sono qui per aiutarti. Per questo voglio comunicarti che ci sono una buona e una cattiva notizia.
La buona notizia è che non è sempre così. No conosciuto e selezionato fornitori e professionisti di grande talento accomunati dalla curiosità e dalla apertura mentale che consentono di ascoltare e lavorare senza pregiudizi. Io stessa ho costruito i miei servizi in modo da renderli flessibili e adattabili ad ogni esigenza e ne creo in continuazione di nuovi, man mano che spose con differenti personalità ed esigenze vengono da me.
Un giorno questi problemi non ci saranno più. L’opera che ho iniziato verrà portata avanti da altri colleghi e colleghe che seguono il mio sistema e piano piano il panorama delle cerimonie cambierà e si raggiungerà veramente l’illuminazione.
La cattiva notizia è che più tempo passi là fuori da sola, più ti ammali di conformismo, sottoponendoti a tutte queste pressioni e influenze negative. Non ho bisogno di dilungarmi perché lo sai già.
Sei già scesa a compromessi.
Forse addirittura hai già accettato qualcosa che offusca la tua essenza.
Senti sotto sotto che alcune scelte non ti rispecchiano e non ti appartengono, ma non sai come contrastare questa pressione.
Tutti intorno a te ti suggeriscono con parole e gesti che siete voi quelle “anormali”.
Non dirmelo, lo so.
Per questo sono qui, per guidarti nella “resistenza”, darti gli strumenti per riconoscere e combattere i tuoi veri nemici e fare del tuo matrimonio il tuo autentico e personale capolavoro!
Se hai bisogno di aiuto sono qui: scrivimi e ti ricontatterò oggi stesso.
Love
♥♥♥ Claudia
Foto in evidenza David Christensen Photography