Stai per affrontare il fatidico annuncio del matrimonio alle famiglie e ti chiedi se riuscirai ad essere abbastanza convincente quando racconterai il tuo progetto di una cerimonia civile (o simbolica) non convenzionale.
Forse sei sicura di conoscere quali saranno le reazioni della tua famiglia e pensi di avere buone chance, se non commetterai errori, di trasformarli in entusiasti sostenitori del tuo matrimonio.
Oppure, proprio perché li conosci, sai che avranno molto da ridire. Che si aspettavano che tu ti sposassi in chiesa e saranno piuttosto delusi quando scopriranno che hai fatto una scelta diversa.
Queste sono le tue argomentazioni:
- si tratta di un gesto di coerenza perché non sei praticante
- questo è il tuo sogno, diverso dal loro perché tu sei una persona diversa
- dopotutto è il tuo matrimonio e quindi la scelta spetta a te
Ma temi che non saranno sufficienti e non puoi fare a meno di sentirti in ansia.
È un problema che tante coppie vivono in questo periodo, l’ho visto succedere molte volte.
Sposi che sono stati cresciuti da genitori di mentalità aperta che hanno insegnato loro a seguire sempre con impegno i loro desideri, a non uniformarsi alla massa e non avere mai timore di esprimere le proprie idee e di far sentire la propria voce.
E che sono rimasti delusi dal comportamento delle famiglie, perché hanno avuto l’impressione di trovarsi davanti a persone diverse da quelle che conoscevano.
Perché poi stranamente, quando si arriva a toccare l’argomento matrimonio, le stesse persone si trasformano nei più bigotti tradizionalisti che si siano mai visti.
So che non riesci a capacitarti di come possa succedere questo, ma fidati, capita spesso. L’argomento matrimonio smuove qualcosa dentro di noi, tira fuori fissazioni, desideri e paure sommersi.
Quindi oggi voglio darti alcuni consigli per superare indenne questo passaggio. E voglio concentrarmi sulle aspettative che i tuoi genitori e invitati hanno sulla cerimonia.
La vostra immagine mentale è molto diversa e capire questo ti aiuterà a:
- trovare le giuste argomentazioni
- progettare il rito in modo efficace
- renderli felici ed emozionati
Alla fine è questo il motivo per cui li stai invitando, no? Averli accanto, a gioire e commuoversi con te in un momento fondamentale nella tua vita.
O almeno, spero che sia così, e che tu non sia interessata solo alle “buste”! 😉
Il matrimonio, oggi come migliaia di anni fa, è un rito di passaggio.
È il momento in cui dimostri la tua autonomia rispetto alla famiglia d’origine.
Dichiari quale saranno i valori su cui fonderai la tua famiglia insieme alla persona che hai scelto di sposare.
Non solo tutti gli occhi saranno su di te, ma il pensiero andrà a quello che insegnerai ai tuoi figli, a come vivrai la tua quotidianità, quali caratteristiche ha il nuovo nucleo che si sta formando all’interno della comunità.
Questo vale in tutti luoghi del mondo ma ancora di più in Italia, un paese in cui la morale comune è strettamente collegata a dei precetti religiosi e in cui, soprattutto, abbiamo la tendenza a farci un po’ (troppo) i fatti degli altri.
Quindi ricordati che la cerimonia che stai creando è un po’ la tua dichiarazione di intenti.
Tu vuoi che la tua cerimonia sia bella, originale, emozionante, scenografica, personale, vera, indimenticabile… ecc. Tutti intenti importantissimi, che devi assolutamente cercare di raggiungere con ogni mezzo.
Però per i tuoi familiari, e in generale per i tuoi invitati, questi sono obiettivi secondari.
I tuoi invitati si aspettano prima di tutto che tu dimostri queste importantissime caratteristiche:
Ospitalità
Uno dei valori principali della nostra terra. L’accoglienza, l’ospitalità, l’attenzione per l’altro sono elementi importantissimi per ogni padrona di casa. E, dopotutto, stai dando il primo evento ufficiale della tua nuova famiglia. Devi mettere in luce il tuo senso dell’ospitalità.
E questo lo raggiungi con tutte le premure e le cure che hai verso di loro. Per esempio, scegliendo il giorno e l’orario più adatti e un luogo appropriato e gradevole per la cerimonia. Dove non siano costretti a stare in piedi per lungo tempo o a soffrire il freddo (o il caldo!!!), o ad annoiarsi.
Le scelte tecniche fondamentali diranno ai tuoi invitati se la loro aspettativa di godere di una buona ospitalità sarà soddisfatta oppure no.
La cura che metterai nella stesura del testo della cerimonia farà la differenza tra un rito noioso e piatto e una vera esperienza da ricordare con piacere.
Rispetto
Anche se in questo momento stai fondando la tua nuova famiglia, che seguirà una strada diversa da quella di origine, tutti si aspettano che entrambi vi dimostriate degni del ruolo di sposo, sposa, genitori e membri della comunità.
È molto importante quindi mostrare rispetto verso i genitori, i nuclei di origine e tutti i sacrifici che sono stati fatti per farvi crescere e diventare le splendide persone che siete.
Attenzione a questo passaggio perché qui ci sono il maggior numero di incomprensioni.
Molte persone ritengono che, per dimostrare rispetto, occorre sacrificio. Quindi potrebbe venirti voglia di rinunciare alle tue idee, al tuo progetto, ai tuoi sogni, alla tua volontà.
In pratica potresti avere la tentazione di annullare la tua cerimonia non tradizionale e fare esattamente quello che avevano immaginato le vostre famiglie.
Questa è una finta soluzione, che può renderli soddisfatti sul momento e può servire a chiudere una discussione, ma che a lungo andare non li renderà felici e renderà infelici voi.
Perché annullarsi per gli altri non è un segno di rispetto. Significa dichiarare che li si ritiene incapaci di capire, troppo ottusi per aprire la propria mente e troppo prepotenti per accettare la libertà altrui.
È quindi il contrario del rispetto, un vero e proprio insulto.
Rispetto significa ascoltare i loro timori, non giudicarli ma accoglierli con comprensione, andare a fondo nelle loro paure e trovare una soluzione. Non annullando il rito, ma progettando una cerimonia alternativa che rispecchi la tua personalità E che possa farli sentire orgogliosi, rasserenati e felici.
Comprensione
Non solo nel senso che devi comprendere i loro sentimenti, ma che loro devono comprendere la cerimonia.
E non parlo di avere un testo ben scritto, con un corretto italiano, un lessico appropriato, un ritmo adeguato ecc. Insomma, ci vuole ben altro che una cerimonia facile da seguire in italiano (che è comunque la base imprescindibile).
Quello che ti serve, è aiutarli nella comprensione del tuo progetto di vita. La tua cerimonia deve trasportarli nel tuo mondo. Anche se forse non te lo diranno apertamente, desiderano andare oltre la superficie.
È importante che la tua cerimonia nuziale non venga vissuta come un triste proforma. Ma come una celebrazione familiare, che pone l’attenzione sulla vostra unione.
Per fare questo, è molto importante abbinare le parole più accurate ai gesti e simboli più significativi.
I simboli ti aiuteranno a far capire concetti molto profondi, che a volte non sono facili da spiegare a voce.
Devono essere accuratamente studiati e descritti efficacemente.
Prendi lo scambio delle fedi, per esempio.
È il più classico dei riti di unione, uno scambio di doni. Lo trovi quasi in tutte le cerimonie nuziali.
Eppure, se non viene presentato correttamente e caricato del giusto significato, può persino sembrare inopportuno. Dura pochi secondi e a volte viene accompagnato da incertezza e da piccoli incidenti (si sbaglia dito, non si riesce a sciogliere il nodo, le fedi cadono ecc…).
In quei momenti, senza il dovuto supporto della cerimonia, il gesto perde di significato. Diventa semplicemente un momento superficiale e imbarazzante.
Un rito che si compie tanto per fare, ma che nessuno comprende nella sua essenza.
Tu per prima.
Come se una vocina dentro di te dicesse “Ma che senso ha? Mi sto sposando, non è il momento di mettersi a pensare ai gioielli!”.
Ecco perché appiccicare lo scambio delle fedi ad un rito civile senza le dovute accortezze per renderlo efficace e comprensibili ad un livello profondo, delude te e indispone gli invitati.
Ti ho fatto questo esempio, ma vale per tutto.
Per il lancio del riso, per il velo da sposa, per i confetti. Tutti simboli importanti, se si sa come trattarli. Vale anche per i riti di unione alternativi, come il rito della sabbia, o della luce, o dell’albero della vita (o uno qualsiasi delle centinaia di riti che esistono).
Se non sono inseriti correttamente nella cerimonia sono solo dei gesti senza senso.
A quel punto, quando non si sa come fare, o non si è in grado di utilizzarli in modo efficace, meglio lasciar perdere.
Una cerimonia asciutta e prima di simboli e di profondità non sarà altrettanto emozionante, ma almeno non risulterà ridicola. Almeno non allontanerà i tuoi cari dalla comprensione della cerimonia.
Vuoi davvero la cerimonia che i tuoi invitati vorrebbero?
A questo punto, chiediti se la tua esigenza è poi così diversa dalla loro.
Puoi onestamente dire che un rito che dimostra ospitalità, rispetto e comprensione non è quello che vuoi?
Io credo di no.
La via giusta è quindi quella della riconciliazione. Non quella del sacrificio e della rinuncia ai tuoi sogni. E nemmeno quella della battaglia in famiglia.
Ovviamente, la via della riconciliazione è anche quella più difficile. Perché creare una cerimonia con tutte le caratteristiche giuste è un’arte che padroneggiano in pochi.
Serve competenza, esperienza, tecnica.
Insomma, non è qualcosa che puoi fare da sola. Hai bisogno di un aiuto professionale.
Per questo, ti propongo di scoprire il mio metodo Cerimonia VIP. L’ho creato appositamente per le coppie che vogliono vivere un’esperienza indimenticabile insieme alle loro famiglie. Coinvolgerle, emozionarle, aiutarle a comprendere.
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A presto
Claudia